Di gol nell'ultima pre season non ne aveva fatti e le prestazioni non avevano incantato, tanto da far storcere il naso a qualcuno. Ma quando il gioco si fa duro, i duri...
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Dai piedi del fantasista napoletano sono quindi passate le due azioni decisive. Dà il via all'arcobaleno rifinito da Callejon prima di finire in rete grazie a Milik, poi piazza nell'angolino alto e con una parabola incredibile il gol che sarà della vittoria battendo Strakosha. Detto fatto ancora una volta e un calcio a tutti quelli che potevano aver storto il naso. Con Ancelotti il Napoli potrà vedere un nuovo Insigne, meno legato a compiti difensivi perpetui e più libero di inventare negli ultimi trenta metri a sua disposizione. Non ha il fisico per fare il trequartista, ma dal suo lato di campo sa essere regista preciso e metronomo perfetto per tutta la squadra.
Lo sa il Napoli, lo sanno i napoletani, ma lo sa bene anche Roberto Mancini. Il nuovo Ct della nazionale ha già fatto capire di voler puntare forte su Lorenzo per il nuovo corso azzurro che già ha nel mirino i prossimi Europei, ma il napoletano ha voluto rincarare la dose. All’Olimpico, sabato sera, c’era anche Mancini, attento in tribuna a quello che poteva essere il primo big match dell’anno e primo spettatore della grande partita del napoletano. Ancora due turni, poi per il campionato sarà già sosta, l’occasione giusta per la nazionale di ripartire e per Insigne di indossare l’azzurro dell’Italia. L’obiettivo è portare ancora sulle spalle quella numero 10 che nel club non può indossare e magari arrivare all’appuntamento del 2020 da leader già affermato. Simbolo dell’azzurro Napoli e di quello italiano. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino