Insigne e i rigori sbagliati, lo psicologo: «Questione di testa, recuperi il suo stile»

Insigne e i rigori sbagliati, lo psicologo: «Questione di testa, recuperi il suo stile»
Insigne deve essere il rigorista del Napoli? Gli errori contro Venezia, Fiorentina e Torino devono incidere sulla scelta? «Insigne è un top player e l’analisi...

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Insigne deve essere il rigorista del Napoli? Gli errori contro Venezia, Fiorentina e Torino devono incidere sulla scelta? «Insigne è un top player e l’analisi dei suoi penalty non può portare ad una risposta secca». A spiegarlo è il professor Geir Jordet, ex calciatore professionista norvegese: oggi insegna psicologia sportiva ed ha effettuato ricerche soprattutto sui rigori. È stato l’autore di uno studio commissionato dalla federcalcio olandese su come evitare troppi i errori dal dischetto che hanno penalizzato i Paesi Bassi ed ha applicato lo stesso metodo per gli errori commessi da Insigne. 

Come è vissuto il momento del rigore?
«È il momento più stressante che si può immaginare in una partita di calcio. È qualcosa di estremamente forte dal punto di vista emotivo. Lavorando nelle università olandesi e per la nazionale abbiamo riscontrato tante difficoltà diverse che portano ad un errore dal dischetto. Abbiamo studiato i rigori in ogni competizione, da quelle minori alla Champions League, e analizzato migliaia di video cercando ogni via per aiutare i singoli calciatori». 

Tre errori su quattro per Insigne dal dischetto: da cosa può dipendere?
«È difficile trovare una serie così negativa dal punto di vista statistico, generalmente chi sbaglia un rigore, non ne calcia un altro subito dopo. Chi ne sbaglia due, è ancora più raro che calci ancora nell’immediato. Soprattutto, poi, se ci sono due penalty nella stessa gara. Le percentuali di Insigne sono state sempre molto alte dal dischetto ed è giusto dire che pochissimi giocatori sono stati perfetti nella storia. Avere statistiche così alte è già un dato importante». 

Che impressione ha tratto studiando i rigori sbagliati da Insigne?
«Nei primi due rigori sbagliati non c’è nulla di particolare da appuntare, ma sono propedeutici per parlare del terzo errore. Insigne è sempre stato un buon rigorista. Ha messo in evidenza due aspetti fondamentali: un ottimo self control ed una buona strategia nel momento del tiro. Nei primi due rigori, possiamo parlare di un fattore random che ha inciso: ci può stare. Il terzo errore, invece, è più problematico da affrontare». 

Quali aspetti ci sono da discutere?
«Il primo è legato alla strategia. Ha utilizzato una strategia completamente diversa rispetto agli altri rigori, facendo un saltello modello Jorginho. Una strategia non usata in precedenza che ha aumentato il livello di difficoltà dell’esecuzione. Non credo che sia stata una strategia che abbia mai utilizzato in passato: la stessa che dimostra come Insigne sentisse un’extra-pressione che lo ha condotto a cercare qualcosa di speciale per battere il rigore. L’altro aspetto è legato al respiro. Insigne prende, generalmente, un respiro molto profondo. Prima di calciare l’ultimo penalty, il respiro è stato breve, quasi violento. Non è stato lungo come al solito: è la dimostrazione di forte extra-stress per cercare una strategia diversa».

L’allenamento, le parole di Spalletti: Insigne è l’uomo giusto per calciare i rigori nel Napoli?


«Sono sicuro che Spalletti abbia avuto una lunga conversazione con Insigne. Posso consigliargli di tornare alla sua strategia originaria per battere e realizzare un calcio di rigore». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino