Inter, De Boer: «Ogni giorno può cambiare la lotta per lo scudetto»

De Boer
«Inter da scudetto? Questa cosa può cambiare ogni giorno. Dopo la Juventus in molti hanno pensato che fossimo i favoriti, poi dopo la sconfitta di Roma, no. Per me...

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«Inter da scudetto? Questa cosa può cambiare ogni giorno. Dopo la Juventus in molti hanno pensato che fossimo i favoriti, poi dopo la sconfitta di Roma, no. Per me passo dopo passo, siamo vicini alla squadra che voglio. A Roma abbiamo dominato per 70 minuti e non tutti ci riescono». Lo ha detto il tecnico dell'Inter Frank De Boer durante la conferenza stampa in occasione della cerimonia del Golden Foot a Montecarlo. «La Juventus ha cambiato tanto il modo di giocare - spiega De Boer - io voglio fare lo stesso con l'Inter. Per me è possibile, l'Inter ha grande storia con giocatori di qualità. Possiamo fare cose importanti». Fondamentali, secondo l'allenatore, saranno i prossimi due mesi. «Fino a dicembre - dice - ci sono partite ogni tre o quattro giorni. Sarà importante e ho fiducia. Col Cagliari non è facile, non ci sono squadre facili da affrontare in Italia».


«È un bene che Brozovic abbia giocato due partite, per me è importante. È un grande giocatore che può aiutarci a vincere, è solo questione di tempo. Lui è dei nostri e solo i migliori giocano». Il tecnico dell'Inter Frank De Boer, nella conferenza stampa di Montecarlo del Golden Foot, riserva parole positive per Marcelo Brozovic. Il centrocampista croato, non convocato nelle ultime cinque partite per comportamenti poco professionali, ha fatto vedere ottime cose con la Nazionale croata guadagnandosi anche il giudizio incoraggiante del tecnico nerazzurro.

De Boer è convinto che anche Kondogbia possa fare la differenza: «È giovane e deve migliorare nei dettagli. È come Pogba, ha lo stesso ruolo e deve giocare semplice vincendo duelli. Ha tutto per essere un top-player». Bocche cucite sul mercato «non parlo di Darmian» ma un pensiero va a Milik, operato per la rottura totale del crociato: «È un brutto infortunio, un giocatore è prima di tutto una persona. Non vorrei mai che un giocatore, qualsiasi, si infortunasse. Non mi piace questa cosa, è un peccato che si sia infortunato».
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Il Mattino