Inter-Napoli 1-0, la maledizione di San Siro continua: l'ultima vittoria nella Milano nerazzurra nell'aprile 2017

Serata triste per i tantissimi tifosi napoletani che hanno popolato San Siro

Kim Min-Jae a testa bassa
Quella della Milano neroazzurra si conferma una maledizione per il Napoli. L'ultima vittoria azzurra in casa dell'Inter è datata 30 aprile 2017, praticamente...

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Quella della Milano neroazzurra si conferma una maledizione per il Napoli. L'ultima vittoria azzurra in casa dell'Inter è datata 30 aprile 2017, praticamente un'era geologica fa. E ieri sera la storia si è ripetuta: perché avere la meglio e gli azzurri, dopo aver fatto la partita, tornano a casa con la prima sconfitta stagionale in campionato. Una maledizione, appunto, perché il Napoli capolista (adesso il vantaggio sul Milan si è ridotto a 5 punti) si era presentato al Meazza con il piglio di chi vuole gestire e dominare.

Come nello scorso campionato non arriva il colpo di coda azzurro. Il Napoli aveva fallito già lo scorso anno, quando prima un miracolo di Handanovic e poi l'errore sottoporta di Mertens avevano fatto sfumare il sogno, e stavolta la storia si ripete, rimandando ancora per una stagione l'impresa di un successo a San Siro, quando si gioca in casa dell'Inter. Amarezza innanzitutto per Luciano Spalletti, che sognava il colpaccio davanti al suo ex pubblico, ma più in generale amarezza per tutto il popolo di fede partenopea che avrebbe voluto battezzare in tutt'altro modo il 2023 appena iniziato. La maledizione va avanti oramai da 6 anni: dal 30 aprile 2017 a oggi, nulla è cambiato. Nell'ordine sono arrivati un solo pareggio (0-0 l'11 marzo 2018) e 5 sconfitte: 1-0 ieri, 3-2 il 21 novembre 2021, 1-0 il 16 dicembre 2020, 2-0 il 28 luglio 2020, e 1-0 il 26 dicembre 2018. In mezzo un altro successo, quello del 12 febbraio 2020, poco prima della chiusura degli stadi per il lockdown, ma quella era una partita di coppa Italia. Insomma, la striscia si allunga ancora con il ko di ieri, che per altro accorcia la classifica. Ma, come detto, non è bastato imporre il proprio gioco. Perché la filosofia spallettiana è rimasta invariata: i primi della classe non si nascondono e fanno la loro partita senza alcun genere di timore reverenziale nei confronti dei padroni di casa. Ma niente. All'Inter basta una singola folata per innescare la premiata ditta Dzeko-Dimarco e mettere la freccia. Nessuna tragedia, certo, perché il vantaggio sulle inseguitrici resta ancora considerevole, ma il primo ko in campionato è una macchia che va lavata via in fretta. 

E a proposito di battesimi, aveva immaginato ben altro esito Rrahami al ritorno dopo l'infortunio. E invece è proprio il kosovaro a farsi anticipare in maniera determinante da Dzeko in occasione del vantaggio neroazzurro. Senza di lui il Napoli aveva tirato la carretta con la fisicità di Juan Jesus unita alla grande qualità di Kim. Ma non appena Rrahmani è tornato a disposizione, Spalletti gli ha subito restituito il suo posto da titolare. Anche l'allenatore azzurro, però, avrebbe sperato in una prestazione più precisa da parte del suo centrale, che invece alla prima occasione vera ha risposto con una grande indecisione.

Serata triste anche per i tantissimi tifosi napoletani che hanno popolato San Siro nella speranza di spingere la squadra di Spalletti verso la grande impresa. Erano praticamente ovunque, in ogni settore dello stadio milanese, nonostante il divieto di accesso ai residenti in Campania. Dal settore ospiti fino alla tribuna Rossa o a quella Autorità, tutti uniti per sostenere in Napoli alla ripresa del campionato dopo il lungo stop imposto per il Mondiale in Qatar. Ma non è bastata la spinta azzurra per aiutare i giocatori in campo a superare l'ostacolo neroazzurro. 

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Il Mattino