Napoli-Inter, Anna Trieste intervista Paolo Bonolis: «Amo Napoli e Totò ma vinciamo noi»

Napoli-Inter, Anna Trieste intervista Paolo Bonolis: «Amo Napoli e Totò ma vinciamo noi»
Ci sono solo tre interisti ai quali i napoletani perdonano questo fatto di essere interisti: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per un fatto di opportunità...

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Ci sono solo tre interisti ai quali i napoletani perdonano questo fatto di essere interisti: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per un fatto di opportunità politico-costituzionale; il giovine de Magistris per un fatto di convenienza politico-elettorale e Paolo Bonolis per un fatto di corrispondenza di amorosi sensi.


Sì, perché è innegabile, infatti, che pur essendo romano de Roma il conduttore televisivo è uno dei volti più amati dai napoletani e questo non solo e non tanto per la celebre telefonata a Tira e Molla del '98 coi fratelli Capone, quanto perché non c'è apparizione televisiva in cui Bonolis non citi, a gesti o a parole, frasi e movenze del grande Totò.

E allora signor Bonolis, prima di affrontare l'argomento calcistico vorrei chiederle un attimo il perché di questa sua affinità elettiva col napoletano.
«Amo Napoli e la lingua napoletana. Ho un'anima campana! Sono figlio di una salernitana e quand'ero piccolo mia nonna mi parlava solo in salernitano stretto. O imparavo o non capivo niente. Poi ho visto tutti i film di Totò».

Quindi è proprio amore?
«Sì sì, ci vengo anche per le vacanze con mia moglie. A Amalfi». Vabbè, basta con questi sentimentalismi. Domani è guerra! «Ma no, Napoli-Inter è certamente una partita importante ma non decisiva».

Ah no? Quindi lei fa come Sarri, se le dicono che Napoli-Inter è una sfida scudetto si mette a ridere?
«Assolutamente! C’è ancora tanta strada da fare! Certo, sarà una partita bellissima, tra due squadre che esprimono un gioco brillante».

Brillante? Ma chi, l'Inter?
«Sì, ok, diciamo che il Napoli è spumeggiante e l’Inter coriacea». Ah ecco, mo’ sì. Ma verrà al San Paolo? «Seh, magari! Io lavoro».

Vabbè, hai visto mai. Ma ci è mai venuto?
«Sì, ma non a vedere il Napoli».

Uh Gesù! E cosa?
«Un Roma-Inter che si giocava al San Paolo, pensi, per indisponibilità dell’Olimpico. Finì 3-3, ero con mio padre, un ricordo bellissimo».

Non mi faccio commuovere, andiamo al dunque. Higuain si deve mettere paura o no di Felipe Melo? Mica lo mena davvero?
«Nooooo, quella è stata un’esagerazione giornalistica! Certo, calcisticamente parlando Melo non ha una bella reputazione, ha la fama da "duro" ma è chiaro che è una distorsione! E comunque di Higuain non si occuperà lui, tranquilli».


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Il Mattino