Il Benevento si è preso la sua vendetta nei confronti del Pescara, unica formazione ad aver battuto i sanniti in questo campionato con quel 4-0 dell'andata che...
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L'ANALISI
Nel surreale silenzio del «Vigorito», mister Inzaghi è riuscito a calamitare l'attenzione dei pochissimi presenti, ma anche di chi da casa, attraverso i monitor televisivi, ne ha udito le urla. Il modo viscerale di vivere il match, da parte dell'allenatore giallorosso, è sempre un spettacolo nello spettacolo. Non c'è stata, invece, la partita nella partita tra l'ex attaccante della nazionale e l'ex difensore Legrottaglie, quest'ultimo seduto sulla panchina del Pescara. I due, sebbene distanti soltanto qualche metro, si sono sostanzialmente ignorati, restando entrambi concentrati esclusivamente sul comportamento sul rettangolo verde delle rispettive squadre. «La mia squadra ha dimostrato di essere formata da uomini fantastici - detto il tecnico piacentino -. Peccato per l'assenza del pubblico, ma nessuno potrà cancellare quel che stanno facendo i ragazzi. Vediamo cosa accadrà nel Consiglio Federale, ma è giusto fermarsi perché continuare così non ha senso. Siamo tutti preoccupati per la situazione. Il Benevento merita il suo pubblico e merita di festeggiare, ma è difficile farlo ora. La salute viene prima di tutto. Il calcio tornerà quando la bufera sarà passata. Il Benevento deve tornare in campo con lo stadio pieno, per il resto faccio fatica a parlare di calcio. Posso dire che questa squadra potrebbe andare in campo anche senza allenatore. Chi va in campo sa cosa fare e nessuno si accorge che mancavano Letizia, Caldirola o Viola». Detto di uno stato d'animo non proprio entusiasta per la situazione generale, durante la partita Inzaghi ha provveduto a dare ogni sorta di consiglio ai suoi calciatori.
IN PANCHINA
In verità ha provveduto a marcare Inzaghi il quarto uomo, Fabio Natilla di Molfetta, che in qualche occasione, in particolare in avvio di gara, ha provato a tenere a bada il furore agonistico di SuperPippo. Almeno fin quando il Benevento non si è portato sul 3-0, prima del fischio di chiusura della prima parte di gara. Infatti, dopo il primo gol dei giallorossi, Inzaghi si è grosso modo tranquillizzato, ma non ha mai fatto venire meno suggerimenti ad ogni singolo calciatore sannita, sia quando erano in possesso del pallone che quando si sono ritrovati senza palla. A quel punto il tecnico dava indicazione su dove l'atleta di casa dovesse sistemarsi per essere produttivo.
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Il Mattino