ISL, i campioni di Aqua Centurions a Nisida: «Esperienza indimenticabile»

Nisida - ISL
«Sono nostri coetanei, aiutiamoli a costruire un futuro». Se a lanciare tale pubblico appello sono un varesino, un torinese e un riminese, allora c’è...

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«Sono nostri coetanei, aiutiamoli a costruire un futuro». Se a lanciare tale pubblico appello sono un varesino, un torinese e un riminese, allora c’è speranza anche al Sud Italia. E non è un caso che proprio tre campioni del nuoto, del calibro di Nicolò Martinenghi, Alessandro Miressi e Simone Sabbioni, si siano recati in visita al carcere minorile di Nisida. Non solo record e show all’International Swimming League ma anche attenzione al sociale. Giornata inedita per gli Aqua Centurions, che hanno dedicato il loro tempo ad una nobile causa.

«E' stato un incontro tra ragazzi ed è stato duro abbracciarci quando ci siamo salutati», spiega il 22enne Martinenghi. "La visita ha dato più a noi che a loro», ammette sincero il due volte bronzo alle Olimpiadi di Tokyo (nei 100 metri rana e nei 4x100 misti). «Abbiamo visto dei ragazzi di cui spesso sentiamo parlare, che hanno una grande voglia di riscatto sociale. Lo sport può darglielo», prosegue il ranista classe 1999. «E’ importante che si crei un dopo Nisida, quando andranno via di qui. Con tutte le esperienze fatte e con quanto hanno imparato, molti di loro ci hanno manifestato la voglia di cambiare passo. Bisogna accompagnarli in questo percorso», argomenta l’atleta tesserato per il Circolo Canottieri Aniene.

Otto ragazzi dell'istituto partenopeo hanno trascorso una giornata che a lungo ricorderanno tra il mare di porto Paone e la mensa dello storico don Peppino. «In acqua se la cavano bene, è stato soprattutto bello interagire con loro. In fondo siamo coetanei», osserva Miressi, argento nella 4x100 stile libero e bronzo nella 4x100 misti ai Giochi Olimpici nipponici. «Mi ha fatto piacere vedere che alcuni hanno anche seguito le Olimpiadi. Significa che siamo di esempio per molti».

Empatia, scambio di esperienze, storie di vita, percorsi di formazione. «E’ importante non lasciarli soli», suggerisce convinto Sabbioni, titolato nuotatore dell’Esercito italiano. Il bicampione olimpico di Sydney 2000, Domenico Fioravanti (oro nei 100 e 200 metri rana), e il piemontese Andrea Beccari non hanno fatto mancare la loro vicinanza e il loro reale sostegno. «Avviata una relazione importante e proficua, tanto per noi quanto per loro. Noi siamo fortunati, perché viviamo in contesti anche agiati e spesso dimentichiamo quello che c'è attorno». Oltre gli schemi convenzionali l'incontro a Nisida.

«Abbiamo voluto mettere in contatto due mondi apparentemente diversi, per far capire ai ragazzi cosa significa spirito di sacrificio. Il vero valore è la capacità di relazione, il dialogo, il ritrovarsi attraverso percorsi che hanno tanto da dirsi», le considerazioni di Gianluca Guida, direttore del carcere minorile di Nisida. Motiva la ratio dell’iniziativa Andrea di Nino, manager di ISL e ideatore dell’incontro. «International Swimming League ha voluto creare questa relazione, perché crede fermamente che la tappa napoletana non è soltanto nuoto, ma anche l'opportunità di conoscere la città in tutti suoi aspetti, da quelli sportivi a quelli ludici e turistici, a quelli sociali e questa è solo la prima di una serie di iniziative che abbiamo in programma. Oggi tutti noi abbiamo imparato molto e sono orgoglioso di avere in ISL ragazzi come Nicolò, Alessandro e Simone». Infine una promessa che presto verrà adempiuta nell’impianto di Fuorigrotta. «I ragazzi di Nisida andranno alla piscina Scandone per tifare i loro nuovi beniamini». E i campioni ne saranno certamente onorati.  

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Il Mattino