A pochi mesi dalle Universiadi la città di Napoli è ritornata prepotentemente alla ribalta mondiale con l’International Swimming League e la piscina Felice...
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All’ombra del Vesuvio grandi numeri per la ISL, che ha interessato diverse strutture alberghiere per la ricezione di staff e nuotatori. Boom di ascolti su Eurosport 2 e numerose visualizzazioni live streaming su Eurosport Player. Massimo l’impegno della Ep Spa, leader della ristorazione italiana, già impegnata ai recenti Giochi universitari: 2000 lunch box, 2500 kg di frutta, 500 kg di ghiaccio, 12000 litri di acqua, 2500 barrette energetiche, buffet media e vip allestito per 500 persone e 2 coffe break al dì.
La Scandone rumorosa si è poi silenziata per le skins 50 metri stile libero maschili e femminili. Su tutti Caleb Dressel, non a caso definito il «new Phelps» (vanta già nel suo palmares due ori olimpici a Rio 2016, ben sei medaglie d’oro iridate e due argenti mondiali a Gwangju ma non solo), che si è imposto nitidamente sul francese Florent Manaudou, così come fantastico è stato il dominio incontrastato della svedese Sarah Sjostrom (oro, argento e bronzo a Rio 2016 solo per citarne alcuni) imperiosa sull’olandese Femke Heemskerk (oro a Pechino 2008 e argento a Londra 2012).
Applausi a scena aperta per Federica Pellegrini (nelle foto di Virginia Festa Bianchet) e per i centurioni dell’acqua clorata, che hanno terminato la tappa napoletana, degustando la pizza in una blindata 50 Kalò a piazza Sannazaro. «Napoli, arrivederci alla prossima edizione», saluta soddisfatto Konstantin Grigorishin, ideatore della ISL. Ora rotta su Lewisville, contea di Dallas, in Texas. Il futuro è certamente del nuoto e l’acqua è l’elemento della rivoluzione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino