Italia-Belgio, Insigne e Mertens contro nella sfida più importante

Italia-Belgio, Insigne e Mertens contro nella sfida più importante
Sarà un po' come immaginare Robin Hood con la cappa dell'esercito del principe Giovanni battersi contro Little John e il suo manipolo di fuorilegge. Come immaginare...

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Sarà un po' come immaginare Robin Hood con la cappa dell'esercito del principe Giovanni battersi contro Little John e il suo manipolo di fuorilegge. Come immaginare Benj Price nella porta avversaria della squadra capitanata da Holly Hutton. O ancora il dottor John Watson risolvere un crimine per la Polizia di Londra prima che il colpevole venga rintracciato da Sherlock Holmes. Insomma: vedere schierati nelle due fazioni opposte quelli che invece si è soliti vedere remare dalla stessa parte. Perché questo sono Lorenzo Insigne e Dries Mertens. I giovani moderni, quelli che amano importare termini e modi di dire dalla lingua anglosassone, li definirebbero «partner in crime», ovvero quei due che insieme ne combinano di ogni. E sempre col sorriso sui denti.



Ecco sì, il sorriso: quel minimo comune denominatore che insieme al gol finisce per fare sempre rima con quei due, Insigne e Mertens. A Napoli si sono conosciuti, si sono anche fatti concorrenza per un po' per il ruolo di esterno sinistro nel tridente d'attacco e alla fine si sono scoperti complementari, riscoperti l'uno spalla perfetto dell'altro. Da 8 anni, oramai, coesistono nel microcosmo Napoli e insieme hanno versato lacrime di gioia e di dolore per i successi e le sconfitte vissute con la maglia azzurra. Oggi, però, sarà inevitabilmente la notte di uno solo dei due. Per la prima volta, infatti, le loro sorti saranno inevitabilmente opposte.

«Mors tua, vita mea», perché il biglietto per la semifinale di Wembley potrà avere solo uno dei loro due nomi. Belgio-Italia è anche - ma non solo - Mertens contro Insigne, quelle due facce da scugnizzo che a Napoli si sono sposate a meraviglia, sfiorando insieme il sogno scudetto nel 2018 con Sarri in panchina. Sì, Sarri: l'allenatore che sostanzialmente ha cambiato la vita a entrambi facendo diventare Lorenzo un esterno maturo e capace di diventare leader tecnico nel 4-3-3 di Mancini in Nazionale, e allo stesso tempo trasformando Dries da ala pura a centravanti o falso nove. Gli ha cambiato la vita in meglio, facendo sì che la loro unione diventasse totale in campo e fuori. Seppur con caratteri diversi (Mertens più estroso, Insigne più introverso) hanno imparato a fare coppia, a cercarsi, a comunicare e a condividere.

Il loro è stato fin qui un Europeo strano: entrambi sono partiti accompagnati dal suono delle fanfare. Mancini ha investito Lorenzo di responsabilità consegnandogli la maglia numero 10, Martinez ha definito Mertens un punto fermo della sua nazionale. Poi le cose sono cambiate: Lorenzo ha segnato contro la Turchia all'esordio, ma pur rimanendo intoccabile e titolarissimo, ha perso un pizzico di brillantezza; Dries ha pagato una condizione non eccellente dopo una stagione piena di infortuni ed è scivolato in panchina, scavalcato nelle gerarchie dal rientro delle stelle Hazard e De Bruyne. Oggi, però, che entrambi non sono al top, potrebbe toccare ancora a lui.

Lui che non ha ancora segnato e sogna di sbloccarsi nella notte più speciale del suo Europeo, contro l'amico carissimo Lorenzo e contro quell'Italia che lo ha adottato al punto tale da aver oramai conquistato anche un nome italiano: Ciro. Rivali per una notte, quindi, Mertens e Insigne si saluteranno con un abbraccio nel tunnel dello stadio di Monaco, poi nemici come prima. Holly e Benj, Robin e John, Holmes e Watson: quella coppia che sembrava inseparabile, per una volta vestirà panni diversi.

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Il Mattino