Bernardeschi difende Mancini: «Italia, ci vuole pazienza e fiducia»

Bernardeschi difende Mancini: «Italia, ci vuole pazienza e fiducia»
«Con la Nazionale ci vuole pazienza e fiducia. Bisogna prepararsi a vincere prima di voler vincere: questa è una cosa fondamentale. Se si vuole tutto subito, alla...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Con la Nazionale ci vuole pazienza e fiducia. Bisogna prepararsi a vincere prima di voler vincere: questa è una cosa fondamentale. Se si vuole tutto subito, alla fine si stronca tutto. Se subito ci si aspetta un'Italia che vince 4-0 le prime cinque amichevoli, c'è qualcosa che non va. Quando si tocca il fondo bisogna prendersi per mano, tutti insieme, e risalire. Bisogna andare tutti nella stessa direzione: la stampa, i giocatori, gli addetti ai lavori. Tutti dobbiamo fare un discorso di mentalità». Lo dice Federico Bernardeschi in merito al difficile momento della Nazionale italiana, in un'intervista a 'Undicì. «Serve una mentalità che ci riporti in alto, dove merita di stare l'Italia -aggiunge il 24enne toscano-. Che faccia crescere i giovani, che rafforzi il rapporto con l'allenatore e la dirigenza. Ci dev'essere un nucleo che lavori per uno stesso obiettivo: far ripartire il calcio italiano. Roberto Mancini è l'uomo giusto per ripartire. Ha giocato a calcio, sa cos'è il calcio, è stato un grandissimo campione e anche un grandissimo allenatore. E lo sarà ancora. Bisogna dargli fiducia e avere pazienza nel suo lavoro». «Questo gruppo di giocatori vale: ci sono tanti giovani di personalità e di prospettiva, abbiamo un gruppo sano e forte da cui poter ripartire -prosegue Bernardeschi-. Ovviamente il giovane non può esser il veterano, ci vuole un pò più di tempo. Chi ha tre presenze in Nazionale non può essere come chi ne ha ottanta. Quello che non bisogna sbagliare è il fatto di criticare un gruppo di giovani, criticare il fatto che questi giovani non sono pronti. Diamo loro tempo di crescere. Ci sono passati anche i vari Del Piero, Totti, Maldini. Il giocatore cresce, matura: l'esperienza fa tanto nel calcio».
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino