Italia, Conte: «Spagna attenta possiamo farti male. Per l'impresa dobbiamo andare oltre la ragione»

Italia, Conte: «Spagna attenta possiamo farti male. Per l'impresa dobbiamo andare oltre la ragione»
dal nostro inviato PARIGI «Una sfida senza domani», così Antonio Conte definisce Italia-Spagna; «una sfida senza favorite», gli fa eco il collega...

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dal nostro inviato
PARIGI «Una sfida senza domani», così Antonio Conte definisce Italia-Spagna; «una sfida senza favorite», gli fa eco il collega Vicente del Bosque. Due filosofie diverse, due generazioni lontane, due modi opposti di vedere il calcio. Ma due sono le cose in comune: la voglia di vincere e il fatto di essere du ct a scadenza. Uno di loro uscirà prima dall'Europeo, un altro andrà avanti, ma entrambi lasceranno la Nazionale. Se l'Italia ha già il nome del successore di Antonio, la Roja non ancora, anche se ci sono in lizza alcuni nomi, da Joaquin Caparros a Julen Lopetegui fino a Paco Jemez, con in vantaggio il primo, ex allenatore del Bilbao. Del Bosque è felice per quello che ha fatto (e vinto) con la Spagna, il futuro non sarà un problema, anche se specie da Madrid gli continuano a fare la guerra. Vicente per ora pensa solo all'Italia. «Dobbiamo rispettarla, siamo squadre dello stesso livello e non c'è alcuna favorita. La finale del 2012 non c'entra niente, questa è tutta un'altra storia. Non vedo grandi differenze di gioco tra noi e gli azzurri, dovremo fare molta attenzione». Conte, almeno a parole, se la gioca a viso aperto. «Altro che solo difesa, l'Italia dovrà essere brava ad attaccare. Le nostre punte possono far male a chiunque. Non saremo una vittima sacrificale, ce la giocheremo. Voglio dare soddisfazione ai nostri tifosi» 

 

ALVARO E GIGI

Morata è cresciuto e ora è un punto fermo della Spagna. L'Italia è l'amicizia per lui, il posto dove è cresciuto e si è fatto uomo. In partita dovrà far male a Buffon, uno di quelli che lo ha aiutato di più nei momenti complicati, come a inizio dell'ultimo campionato, quando Allegri spesso lo ha tenuto in panchina. «Alvaro non sa nemmeno lui quanto è forte. Non se ne rende conto. E' il pericolo numero uno per noi, ma la Spagna non è solo Morata. Sono partite che sento ancora molto, anche se ho trentotto anni. La voglio vincere e so che è possibile: l'Italia è l'unica squadra che ha sempre messo in difficoltà la Spagna, tranne la finale di Kiev nel 2012». Alvaro ringrazia il suo ex capitano e risponde. «L'Italia difende bene, sarà un avversario difficile, ma noi siamo la Spagna, abbiamo grandi giocatori. Sappiamo di trovarci di fronte una delle difese più forti del mondo, ma abbiamo tante soluzioni per far male. Credo di essere migliorato, come calciatore, da quando sono in Italia, perché mi sono misurato con un certo tipo di difese e ai miei compagni sarò sempre riconoscente. Questa partita per me sarà una delle più importanti partite della mia carriera».
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Il Mattino