dal nostro inviato PARIGI «Una sfida senza domani», così Antonio Conte definisce Italia-Spagna; «una sfida senza favorite», gli fa eco il collega...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PARIGI «Una sfida senza domani», così Antonio Conte definisce Italia-Spagna; «una sfida senza favorite», gli fa eco il collega Vicente del Bosque. Due filosofie diverse, due generazioni lontane, due modi opposti di vedere il calcio. Ma due sono le cose in comune: la voglia di vincere e il fatto di essere du ct a scadenza. Uno di loro uscirà prima dall'Europeo, un altro andrà avanti, ma entrambi lasceranno la Nazionale. Se l'Italia ha già il nome del successore di Antonio, la Roja non ancora, anche se ci sono in lizza alcuni nomi, da Joaquin Caparros a Julen Lopetegui fino a Paco Jemez, con in vantaggio il primo, ex allenatore del Bilbao. Del Bosque è felice per quello che ha fatto (e vinto) con la Spagna, il futuro non sarà un problema, anche se specie da Madrid gli continuano a fare la guerra. Vicente per ora pensa solo all'Italia. «Dobbiamo rispettarla, siamo squadre dello stesso livello e non c'è alcuna favorita. La finale del 2012 non c'entra niente, questa è tutta un'altra storia. Non vedo grandi differenze di gioco tra noi e gli azzurri, dovremo fare molta attenzione». Conte, almeno a parole, se la gioca a viso aperto. «Altro che solo difesa, l'Italia dovrà essere brava ad attaccare. Le nostre punte possono far male a chiunque. Non saremo una vittima sacrificale, ce la giocheremo. Voglio dare soddisfazione ai nostri tifosi»
ALVARO E GIGI
Morata è cresciuto e ora è un punto fermo della Spagna.
Il Mattino