Italia, la retromarcia di Fabbricini: «Ct? Siamo grati a Di Biagio»

Italia, la retromarcia di Fabbricini: «Ct? Siamo grati a Di Biagio»
«Di Biagio ha lavorato da vero professionista, ha anteposto gli interessi dei ragazzi a quello personale e dato grande importanza a questo doppio impegno internazionale. Ha...

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«Di Biagio ha lavorato da vero professionista, ha anteposto gli interessi dei ragazzi a quello personale e dato grande importanza a questo doppio impegno internazionale. Ha dato serenità al gruppo, gli sono grato e gliel'ho detto stanotte sull'aereo, è una risorsa importante per la federazione. I risultati sono stati alterni, ma aveva una squadra giovane». Sono le parole del commissario straordinario della Figc Roberto Fabbricini all'indomani del pareggio degli azzurri a Wembley contro l'Inghilterra. «Per il futuro ct credo che serva un nome in grado di avere grande forza e voglia di fare per la Nazionale, mettendo davanti gli interessi del gruppo -aggiunge Fabbricini ai microfoni di Rmc Sport a margine della finale della Viareggio Cup-. Il discorso del bilancio è importante non solo per una questione di danari, ma anche etica. La scelta dovrà essere fatta su una persona con grande entusiasmo, non escludiamo davvero nessuno. Di Biagio? È una risorsa della federazione, sarà importante averlo con noi con qualsiasi ruolo». Per l'ufficializzazione del nome del ct bisognerà attendere fino alla metà di maggio. «Costacurta ha il mandato di seguire questa situazione, noi speriamo che sia intorno al venti maggio, forse anche qualcosa prima».


Ancora incerto il futuro di Gigi Buffon: «Non so cosa ha deciso, è una figura emblematica, e in qualche modo lo ritroveremo in campo con la maglia azzurra ma poi dipende anche dalle sue scelte a livello di club», dice il commissario della Federcalcio che chiude parlando del ricordo in onore di Davide Astori di ieri sera con gli azzurri scesi in campo con la maglia numero 13: «È stato molto toccante, rispetto ai nostri raccoglimenti che spesso vengono interrotti in maniera brutale, ieri è stato un lungo minuto di applausi».
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Il Mattino