Judo, Antonio Esposito: «Adda passà a quarantena»

Antonio Esposito
Stanza 323. Numero palindromo al centro federale di Ostia, dove il judoka napoletano Antonio Esposito sta trascorrendo la quarantena. «Dalla grande delusione di non aver...

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Stanza 323. Numero palindromo al centro federale di Ostia, dove il judoka napoletano Antonio Esposito sta trascorrendo la quarantena. «Dalla grande delusione di non aver potuto combattere al Grand Slam di Budapest alla notizia della mia positività quattro giorni dopo: è stata una vera batosta», racconta l’agente scelto della Polizia Penitenziaria. «Murato» da due settimane, attende lunedì 9 novembre l’esito negativo del tampone. Non ha smesso però di allenarsi, nonostante le difficoltà del caso. Affina il coraggio, tempra il carattere. «In precedenza avevo anche affrontato una piccola operazione a settembre e avevo fatto tanti sacrifici, per arrivare in Ungheria con una buona forza fisica», racconta l’atleta delle Fiamme Azzurre.

«Ora sono ancora rinchiuso in stanza, aspetto di essere negativo. Partiremo per i campionati d’Europa tra 15 giorni e mi sto allenando in solitudine». Programmi rivoluzionati e adattati alle circostanze. «L’ambiente è piccolissimo e non è affatto semplice. Da vero judoka provo sempre a reagire e a inventarmi qualcosa per allenarmi e a non stare fermo», ammette il campione del mondo. La giornata scandita dal cronoprogramma sportivo. «Esercizi con elastico e corpo libero, addominali, piegamenti e parallele». Battere la noia e il Covid-19. «Film e videochiamata con la mia famiglia e la mia fidanzata: mi tengono sempre compagnia». E poi i social network, finestra sul mondo. Pranzo e cena in camera, come da protocollo. «Lasciano il cibo fuori alla porta e vanno via», osserva il più grande dei fratelli Esposito.

Giovanni pure è risultato positivo ma ha scontato la quarantena a Budapest, è tornato a Napoli, si è messo alle spalle il tutto e si recherà al centro federale all’inizio della prossima settimana. «Per fortuna sto meglio ma i primi giorni di Covid ho avuto sintomi e stavo male, il mio corpo ha reagito bene e ora aspetto solo questo «benedetto» tampone negativo», argomenta Antonio. Con un obiettivo preciso. «Mi aspettano gli Europei a Porec, in Croazia: lì dirò la mia», conclude fiducioso e convinto il judoka partenopeo. In palio punti per la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 202ONE. Talvolta anche i leoni sono ridotti in gabbia ma non perdono mai fierezza e forza.

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Il Mattino