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Ecco, è più o meno questo quello che è accaduto ieri allo Juventus Stadium dove il Napoli, dopo aver provato a fare il Napoli per buona parte della gara, al minuto 88, quando mancavano insomma 2 minuti al fischio finale e dunque al pareggio a reti inviolate che tutto avrebbe lasciato com’era, è stato beffato da un tiro di Zaza che su squadra e tifosi ha avuto più o meno l’effetto di una citofonata dei Testimoni di Geova il sabato mattina, quando finalmente il masto ti aveva dato un giorno di festa e tu pensavi di dormire fino al lunedì di Pasquetta. Ma andiamo con ordine. Tutto era iniziato sotto i migliori auspici. Per la Juve, ovviamente.
Stante il divieto di trasferta per i tifosi napoletani, Antonio Conte in tribuna e le concomitanti jastemme di Carlo Conti costretto a condurre il Festival di Sanremo davanti a una platea di più o meno 5 persone, nell’impianto di Torino i ragazzi di Sarri erano soli contro tutti, confortati soltanto dai cori eruttivi che in qualche modo, invocando il Vesuvio, riportavano alla memoria luoghi e paesaggi familiari. Pogba ci ha provato ad abbattere tutto e tutti, compreso Allan che è uscito dal campo stupediato come un pendolare della Circumvesuviana dopo un Napoli/Sorrento delle 2 del pomeriggio. Bonucci invece, clinicamente morto dopo uno scontro con un compagno di squadra, è resuscitato facendo gridare al miracolo e levando dai piedi di Higuain il più che probabile gol del vantaggio.
Poi gli azzurri si sono ripresi, ci hanno provato, hanno tenuto, hanno sopportato. Hamsik ha addirittura sfiorato il gol ma poi ci ha pensato Zaza a ricordare a tutti che non è mai finita finché non è finita. E infatti ieri l’unica cosa che è finita è Sanremo. Tutto il resto, campionato compreso, continua, non ce lo dimentichiamo! Leggi l'articolo completo su
Il Mattino