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Chiude sotto la curva, tra gli applausi dei tifosi, che apprezzano il cuore e la voglia di giocarsela fino alla fine, la nuova Juve Stabia di Pochesci, sia pur sconfitta contro il Crotone nella sfida serale al Menti. Cuore, determinazione, organizzazione di gioco, alla fine a pesare sull’equilibrio della sfida con la seconda corazzata del girone è l’espulsione, frettolosa, di Caldore dopo appena otto minuti, che costringe i gialloblù a rincorrere per tutta la sfida. Sulla punizione conseguente il fallo su Cernigoi, Chiricò trova una deviazione della barriera che spiazza letteralmente Barosi consentendo ai calabresi di passare in vantaggio.
La Juve Stabia cerca di riorganizzarsi, ed in avvio di ripresa trova il pareggio di Pandolfi. Silipo per Mignanelli, palla tagliata al centro per l’ex corallino che, di piatto, insacca l’1-1. Juve Stabia che cresce, a dispetto dell’uomo in meno, ma alla mezzora deve chinare il capo sull’ennesima invenzione di Chiricò. Cross dalla destra, testa di D’Ursi a cercare Cernigoi che, da ex, ancora di testa, regala il successo al Crotone.
A fine gara, amareggiato, interviene il presidente Andrea Langella: «Sono deluso ed amareggiato, il mio appello è alla classe arbitrale, non è possibile che certe situazioni accadono sempre a noi.
Il Mattino