Juve Stabia, Langella frena i sogni «Ancora una stagione di sacrifici»

Novellino e Di Bari possono restare, largo ai giovani tra i calciatori

Andrea Langella
L'incontro con la stampa, poi coi rappresentanti del tifo organizzato. Un pomeriggio intenso quello del presidente della Juve Stabia, Andrea Langella, che dopo diverse...

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L'incontro con la stampa, poi coi rappresentanti del tifo organizzato. Un pomeriggio intenso quello del presidente della Juve Stabia, Andrea Langella, che dopo diverse settimane di silenzi, in cui ha lavorato per dare un futuro al suo progetto e al club di Castellammare, ha tenuto a fare il punto della situazione. A chiarire quanto è stato nel corso dell'ultimo campionato e quanto sarà, invece, nel prossimo.

«A costo di sembrare ripetitivo - dice il dirigente stabiese - devo fare ancora un passo indietro. Perché se non si conosce la storia, non si può capire il presente. Sono entrato in questa società nel 2017 e mio malgrado mi sono trovato a far fronte a una situazione difficile che si era venuta a creare, e che avrebbe potuto comportare anche una penalizzazione della squadra che, evitata grazie al mio intervento, ci ha poi portati in serie B. Una volta promossi, però, dopo appena una settimana ci siamo ritrovati con la richiesta dell'Agenzia delle Entrate che aumentava, e non di poco, il monte debiti a cui far fronte. Poi c'è stato il Covid, siamo passati dalle speranze play-off alla retrocessione, quindi al cambio di società. Grazie all'aiuto di mio fratello Giuseppe, che è socio al 50 per cento, abbiamo disputato in maniera per me decorosa e dignitosa gli ultimi campionato. La ristrutturazione del debito, lo scorso anno, ci ha consentito di tirare un po' il fiato, ma non è ancora finita. Per arrivare all'equilibrio che ci può permettere di rispolverare i sogni serve almeno un altro anno di sacrificio, ma siamo convinti di poter costruire una squadra che possa rappresentare degnamente la piazza e la città di Castellammare».

Prima del futuro, la vicenda Lo Monaco: «È vero, lo abbiamo incontrato. Ci siamo visti nella sede della mia società insieme a un amico comune e abbiamo parlato del club. Dopo una settimana è giunta una missiva di una società inglese costituita da appena tre mesi, in cui si proponeva di assumere la gestione della squadra, lasciando a noi tutto quanto era legato all'ultimo campionato. Avevo chiesto garanzie reali. Provocatoriamente, di provvedere ai 600mila euro necessari per chiudere la stagione ormai finita, ma poi tutto è finito così e non c'è stata mai una reale volontà di una trattativa. Mio fratello? Mi ha dato fiducia nel trovare nuovi soci, non gli ho detto nulla proprio perché nulla c'era da dire sulla vicenda Lo Monaco». Lo sguardo va allora al prossimo campionato:

«La prossima settimana spiega Langella - ci siederemo con il direttore Di Bari e con mister Novellino, e vedremo se le nostre aspettative e le loro potranno collimare. Potremmo proseguire insieme ma anche cambiare tutto. Di sicuro avremo scouting in grado di intercettare giovani importanti, non dei Primavera, che possano far bene qui a Castellammare, insieme a un gruppo di calciatori esperti, per disputare un'annata in linea coi programmi. Non possiamo certo paragonarci al Benevento o ad altri grandi club, ma la Juve Stabia, come società, non è seconda a nessuno. Saremo attenti e oculati, ma i tifosi possono esser certi che costruiremo una squadra di cui andare fieri».
 

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Il Mattino