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Non è più la fuoriserie fiammante di qualche tempo fa, ma sbuffando e tossendo la capolista riesce ad arrivare a destinazione. La Juve Stabia getta alle spalle fantasmi e paure e ritrova soffrendo la vittoria nel derby contro la Turris, dopo un punto racimolato in due gare. Il traguardo si avvicina - mancano dieci gare al termine - e i punti di vantaggio sulla diretta inseguitrice Benevento sono sette. Alla Turris resta il rammarico di non aver conquistato un pari che nella ripresa, dopo un primo tempo di sofferenza, avrebbe ampiamente meritato, con una serie di palle-gol create e una clamorosa traversa colpita da Giannone, da posizione impossibile, al quinto minuto di recupero.
Guido Pagliuca, finalmente tornato in panchina dopo l'ennesima squalifica (otto giornate saltate in stagione per questo motivo) sostituisce il difensore-goleador Bellich - 5 reti finora, ieri squalificato - con Folino. Per il resto sceglie l'esperienza e sacrifica il minutaggio, con Andreoni, Meli e Mosti preferiti a Baldi, Romeo e Piscopo. Menichini invece cambia ancora modulo e si affida al 4-3-3, puntando a continuare la striscia positiva - sette punti nelle ultime tre gare - che sta portando i corallini fuori dalla zona rossa. A centrocampo c'è l'ex Scaccabarozzi (tre stagioni in gialloblu, l'ultima da capitano).
Appena un minuto e la Juve Stabia è già avanti. Cross di Mignanelli, sulla respinta il tiro di Meli viene deviato, Marcone riesce a toccarla di piede ma la mette sui piedi di Adorante che segna a porta vuota.
Nella ripresa la Juve Stabia è subito pericolosa, ma Marcone è strepitoso prima su Meli al 3’ e poi al 5’ quando respinge il tiro a botta sicura di Adorante. La Turris ora deve scoprirsi alla ricerca del pari, Menichini lancia Contessa e Ricci per Panelli e Nicolao e subito sta per trovare l'1-1, ma al 15’ la girata di testa di Maestrelli su angolo sfiora solo il palo. La Turris prende campo, la Juve Stabia arretra pericolosamente. E al 18’ rischia sulla doppia occasione, prima di Nocerino poi di Pugliese.
La capolista sembra paralizzata dalla paura di vincere, Pagliuca fiuta il pericolo e mette dentro un altro difensore (Baldi) per un centrocampista (Meli). Ma il film della partita non cambia, con la Juve Stabia schiacciata a difendere il prezioso gol. E al 29’ il brivido è servito: prima D'Auria non calcia, poi è bravo Thiam su Jallow. Menichini getta dentro anche Giannone per Esempio, un attaccante per un difensore. Anche il pubblico si accorge del momento e torna a farsi sentire, dopo il silenzio della paura. Nel recupero sul tiro di Giannone trema la traversa e tremano anche i tifosi, poi al fischio di Ancora scoppia il boato, con scaramucce finali che coinvolgono Marcone, Giannone e - manco a dirlo - Pagliuca, che poi viene chiamato sotto la curva insieme ai giocatori.
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