Juventus-Napoli femminile, Isotta Nocchi lancia la sfida alla capolista

Isotta Nocchi
Bianconere vicinissime al quarto scudetto, azzurre proiettate alla salvezza. E’ la settimana che volge a Juventus-Napoli femminile, 20esima giornata di serie A. Si...

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Bianconere vicinissime al quarto scudetto, azzurre proiettate alla salvezza. E’ la settimana che volge a Juventus-Napoli femminile, 20esima giornata di serie A. Si giocherà a Vinovo sabato 8 maggio nel lunch match delle ore 12.30. Alle ragazze di Rita Guarino basterà soltanto un punto per laurearsi campionesse d’Italia. Sara Gama e compagne si presentano senza pressioni, reduci dal largo 6-1 maturato sulla Florentia. Partiranno venerdì mattina per Torino capitan Paola Di Marino e socie, pronte a rovinare la festa alla capolista.

 

 

Il tecnico Alessandro Pistolesi si affiderà alla pazienza e alla freddezza di Isotta Nocchi, appassionata di scacchi e mvp nello scontro diretto a Barra. «Era determinante vincere con il San Marino, quasi obbligatorio. Il campionato non è finito, ci sono ancora tre partite importanti, che decideranno l’esito della stagione. Sono contenta per la squadra e la crescita del gruppo», ammette il numero 20.

Al triplice fischio ha abbracciato il presidente Lello Carlino e il direttore generale Nicola Crisano. «Tranquille e fiduciose alla vigilia della sfida con le titane. Eravamo convinte di essere più forti e che avremmo fatto un’ottima prestazione. La consapevolezza ci ha dato entusiasmo, forza e coraggio», racconta l’attaccante classe 1996.

Isotta ha messo a segno una pesante doppietta e propiziato la rete del vantaggio, firmata dalla bretone Sara Huchet. Inconfondibile la sua esultanza: braccia aperte, in segno di libertà. Primo anno all’ombra del Vesuvio, lontana dalla sua Toscana. «Ero curiosissima di vedere Napoli e i tifosi ma il Covid-19, purtroppo, non ci ha fatto vivere la città e apprezzare al meglio il tifo allo stadio. Sabato scorso gli ultras ci hanno omaggiato nel prepartita con fumogeni e striscioni: è stato emozionante», conclude Nocchi. Figurarsi la festa salvezza.  

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Il Mattino