L’impresa allo Stadium è compiuta, il sogno si fa sempre più tangibile. E i napoletani si scatenano a far festa per le strade della città e nelle piazze...
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Netta supremazia azzurra nella serata all’Allianz Arena: 54% di possesso palla per il Napoli, 5 le parate fatte da Buffon, 0 da Reina. Anche i tiri in porta parlano di quanto costruito dai ragazzi di Sarri: 6 per gli azzurri, 2 per i bianconeri. I numeri raccontano la grande impresa del Napoli. «Quando l’Ascoli si chiude in difesa difficile fargli gol», «Il bus bianconero si è posizionato davanti alla porta», commentano i tifosi. E qualcuno punge: «Questa sera ai non colorati è mancato l’arbitro». Mentre si difende a spada tratta il mister: «Il gesto di Sarri verso i tifosi juventini che sputavano contro i napoletani era solo una previsione della gara». In molti non perdono l'occasione per prendere di mira Gonzalo Higuain, reo di aver abbandonato l'azzurro per vincere con la maglia bianconera. Colui che nel match d'andata colpito dai fischi del San Paolo era andato in rete contro la sua ex squadra «questa sera è stato letteralmente interdetto: potrebbe chiudere la stagione carico di meraviglia».
Un Napoli che è entrato nella storia e che è pronto a rivivere grandi emozioni insieme ad una città intera che già fa festa per il successo in casa dell’avversario: la speranza è enorme, mai gli azzurri ci erano andati così vicino dopo il 1990. Ora anche i più giovani sono pronti a vivere quel sogno descritto dai genitori ancora in lacrime ricordando quei momenti: quattro partite ancora per raggiungere l’obiettivo, con la Juventus leggermente in affanno che dovrà affrontare squadre agguerrite in cerca di un posto in Europa.
E così i cuori azzurri scalpitano e sperano in una nottata di festa e fuochi d’artificio: anche le chiese suonano le campane per accogliere l’arrivo della squadra a Capodichino, e il traffico blocca la città come a mezzogiorno della vigilia di Natale. I napoletani ci credono, e ripetono da inizio stagione a voce pian piano più alta: «Questo è l’anno buono». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino