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Europa League di consolazione per la Juve che tira fuori l’orgoglio tardi ed esce di scena dalla Champions con la quinta sconfitta nel girone, contro il Psg, in uno Stadium esaurito. Superata di misura, e in piena emergenza visti i 12 giocatori indisponibili, la Juve vede la luce in fondo al tunnel per Chiesa, al rientro dopo quasi un anno, e festeggiato dal pubblico quasi come un gol. L’iniziale resistenza juventina dura poco, giusto il tempo di innescare per la prima volta Mbappé, semplicemente incontenibile per Gatti. Duello impari tra i due evidenziato dall’affondo vincente del francese, che brucia il difensore bianconero sul posto, sterza nello stretto di fronte a una scivolata di Locatelli e deposita in porta un piattone a fil di palo.
Locatelli regge il confronto con Verratti alla grande e sfiora il gol in un paio di occasioni: prima con una sassata al volo da fuori a fil di palo, poi con un destro a giro fuori di un soffio.
La differenza la fanno i cambi dalla panchina, Galtier azzecca Mendes, subito protagonista e lanciato a rete in contropiede per il 2-1 dei francesi (secondi nel girone visto il 6-1 del Benfica contro il Maccabi: portoghesi primi per differenza reti) mentre Allegri ha solo la carta Chiesa, e decide di giocarsela nel finale a 20 minuti scarsi dalla fine. Entrano anche i baby Soulé e Barrenechea e Barbieri, e al fischio finale lo Stadium applaude i bianconeri nonostante la sconfitta.
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