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Inviato a Castel di Sangro
Il portellone di un van che si apre. Due uomini che lo precedono e in fine ecco spuntare il volto di Kim Min-jae vestito interamente di nero. Qualche minuto dopo mezzogiorno e il difensore coreano al centro di una lunga telenovela burocratica ha varcato le porte di Villa Stuart a Roma per sostenere le visite mediche per il Napoli. Ad accogliere il centrale coreano una delegazione del club azzurro, qualche curioso e un connazionale che potesse aiutarlo con la lingua. Lo staff medico del Napoli lo ha trovato in grande forma, rimanendo sorpreso per la grande forza fisica e l'esplosività. Qualche ora dopo Kim è risalito sul van per fare rotta verso Castel di Sangro dove ha raggiunto i nuovi compagni di squadra nel ritiro abruzzese. È arrivato all'ora di cena, quando il resto della squadra era già a tavola. È stato accolto da tutti e in particolare da Luciano Spalletti che lo ha fortemente voluto. Si erano sentiti già nei giorni scorsi e ieri hanno potuto scambiare le prime parole di persona. L'allenatore gli ha confermato la stima e la grande fiducia che ripone nel suo contributo per questa stagione. Oggi è prevista l'ufficialità del suo trasferimento e solo dopo inizierà a muovere i suoi primi passi da giocatore del Napoli. Stasera c'è la partita con l'Adana, ma in mattinata, quando il resto della squadra si allenerà a porte chiuse, sul terreno di gioco del Patini potrebbe scendere anche Kim per prendere confidenza con i compagni.
Per strapparlo al Fenerbahce, il club azzurro ha dovuto versare i 20 milioni di euro previsti dalla clausola rescissoria del suo contratto.
Seppure sia posto prima del resto, Kim è il cognome del nuovo difensore del Napoli. Questo perché in Corea del Sud si usa così. Min-jae è dunque il nome del ragazzo, all'inverso rispetto all'uso occidentale. Tra le altre cose, il suo è il cognome più diffuso del paese asiatico: circa una persona su cinque si chiama così. Per differenziarsi, però, non solo è cresciuto a dismisura, ma ha ritenuto di impreziosire il suo corpo con dei vistosissimi tatuaggi. Il più evidente è sul petto: Carpe Diem. La sua passione per i tattoo non si ferma alla scritta: la sua schiena è completamente a tema cristianità. Sarà per i tatuaggi e per la mole che non passa inosservata, ma il soprannome che il coreano si porta dietro da anni è quello di The monster (il mostro). Vietato farsi fregare, però, perché Kim è un ragazzo da cuore grande. Nel gennaio 2021 è stato nominato ambasciatore della Purme Foundation, fondazione che si occupa della riabilitazione dei bambini con disabilità donando 50 milioni di won (circa 40 mila) euro, per l'organizzazione no-profit.
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