Kim Min-jae al Napoli, test tutti ok: staff azzurro colpito dall'esplosività

Kim Min-jae al Napoli, test tutti ok: staff azzurro colpito dall'esplosività
Inviato a Castel di Sangro  Il portellone di un van che si apre. Due uomini che lo precedono e in fine ecco spuntare il volto di Kim Min-jae vestito interamente di nero....

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Inviato a Castel di Sangro 

Il portellone di un van che si apre. Due uomini che lo precedono e in fine ecco spuntare il volto di Kim Min-jae vestito interamente di nero. Qualche minuto dopo mezzogiorno e il difensore coreano al centro di una lunga telenovela burocratica ha varcato le porte di Villa Stuart a Roma per sostenere le visite mediche per il Napoli. Ad accogliere il centrale coreano una delegazione del club azzurro, qualche curioso e un connazionale che potesse aiutarlo con la lingua. Lo staff medico del Napoli lo ha trovato in grande forma, rimanendo sorpreso per la grande forza fisica e l'esplosività. Qualche ora dopo Kim è risalito sul van per fare rotta verso Castel di Sangro dove ha raggiunto i nuovi compagni di squadra nel ritiro abruzzese. È arrivato all'ora di cena, quando il resto della squadra era già a tavola. È stato accolto da tutti e in particolare da Luciano Spalletti che lo ha fortemente voluto. Si erano sentiti già nei giorni scorsi e ieri hanno potuto scambiare le prime parole di persona. L'allenatore gli ha confermato la stima e la grande fiducia che ripone nel suo contributo per questa stagione. Oggi è prevista l'ufficialità del suo trasferimento e solo dopo inizierà a muovere i suoi primi passi da giocatore del Napoli. Stasera c'è la partita con l'Adana, ma in mattinata, quando il resto della squadra si allenerà a porte chiuse, sul terreno di gioco del Patini potrebbe scendere anche Kim per prendere confidenza con i compagni.

Per strapparlo al Fenerbahce, il club azzurro ha dovuto versare i 20 milioni di euro previsti dalla clausola rescissoria del suo contratto. Per quanto riguarda il suo accordo con il Napoli, il coreano sarà legato ai colori azzurri per 3 anni con altri 2 di opzione a 2 milioni e mezzo di euro più bonus. All'interno del suo contratto ci sarà una clausola da 45 milioni di euro valida solo per l'estero e a partire dal 2024. Insomma, il Napoli vuole blindare quello che a tutti gli effetti è sempre stato il primo nella lista dei desideri di Spalletti e della dirigenza e che dovrà prendere il posto di Koulibaly nella linea difensiva azzurra. Un investimento importante per il presente, ma anche per il futuro. A 25 anni, infatti, Kim ha ancora ampi margini di crescita sotto l'aspetto tecnico ma soprattutto tattico visto che si trova a sbarcare per la prima volta in un campionato di prima fascia dopo le esperienze in Corea, Cina e Turchia. Dalla sua può contare su un fisico imponente. Supera i 190 centimetri di altezza, qualità che lo rende decisamente sui generis per quelli che sono gli standard dei suoi connazionali dove l'altezza media per un uomo sfiora il metro e ottanta. Anche per questa sua qualità si è imposto nel calcio coreano diventando uno dei leader della sua nazionale, oltre che una sorta di modello da seguire per i giovani che vogliono intraprendere la sua stessa carriera. È un difensore attento, che fa di concentrazione e velocità i suoi punti di forza e arriva in serie A con tutta la voglia di imparare il più possibile per crescere ancora e raggiungere i top nel suo ruolo. Il Napoli ha lavorato giorno e (soprattutto a causa del fuso orario) notte per limare i dettagli burocratici legati al suo trasferimento in Italia: tasse, visti, aspetti legali, tutto doveva essere curato alla perfezione e solo alle prime ore del mattino di ieri ogni tassello è andato correttamente al proprio posto. Per la gioia dei tifosi, che aspettavano l'erede di Koulibaly, ma anche di Luciano Spalletti che da oggi sa di poter avere un nuovo punto di forza per la sua difesa.

Seppure sia posto prima del resto, Kim è il cognome del nuovo difensore del Napoli. Questo perché in Corea del Sud si usa così. Min-jae è dunque il nome del ragazzo, all'inverso rispetto all'uso occidentale. Tra le altre cose, il suo è il cognome più diffuso del paese asiatico: circa una persona su cinque si chiama così. Per differenziarsi, però, non solo è cresciuto a dismisura, ma ha ritenuto di impreziosire il suo corpo con dei vistosissimi tatuaggi. Il più evidente è sul petto: Carpe Diem. La sua passione per i tattoo non si ferma alla scritta: la sua schiena è completamente a tema cristianità. Sarà per i tatuaggi e per la mole che non passa inosservata, ma il soprannome che il coreano si porta dietro da anni è quello di The monster (il mostro). Vietato farsi fregare, però, perché Kim è un ragazzo da cuore grande. Nel gennaio 2021 è stato nominato ambasciatore della Purme Foundation, fondazione che si occupa della riabilitazione dei bambini con disabilità donando 50 milioni di won (circa 40 mila) euro, per l'organizzazione no-profit. 

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Il Mattino