Napoli in ritiro a Dimaro, Koulibaly punto fermo di Spalletti

Napoli in ritiro a Dimaro, Koulibaly punto fermo di Spalletti
Inviato a Dimaro Folgarida Aurelio De Laurentiis è lì, seduto con la sua sedia bianca a bordo del campo. E guarda la scena, quella più iconica e sul finire...

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Inviato a Dimaro Folgarida

Aurelio De Laurentiis è lì, seduto con la sua sedia bianca a bordo del campo. E guarda la scena, quella più iconica e sul finire della allenamento, quando alle 19, mentre il gruppo rientra, Kalidou Koulibaly resta in campo. E assiste al colloquio molto fitto tra Luciano Spalletti e il suo gigante senegalese al quale, via via, si aggiungono lo staff e poi anche gli altri difensori centrali ovvero Manolas, Luperto e Rrahmani.

Una chiacchierata di qualche minuto, qualche gesto per spiegarsi un po' meglio, una mimica da napoletano con Koulibaly che annuisce e che si volta verso i compagni, quasi a voler accertarsi che tutto sia chiaro per tutti. Non è ancora passata una settimana da quando la squadra è arrivata in Val di Sole ma già, sia pure a piccolo passi, si consolidano varie certezze. 

La cosa più scontata: Spalletti farebbe qualsiasi cosa per trattenere il senegalese. Di difensori ne ha visti nella sua interminabile carriera ma non perde occasione per sottolineare al suo staff la potenza fisica e atletica del ragazzone scelto da Benitez. La seconda certezza è visiva, netta e inequivocabile: perché dopo tanti anni ai massimi livelli, Koulibaly non solo ascolta il suo allenatore, ma in campo quasi si trasforma in un membro dello staff, coordinando movimenti e aggiustando le posizioni. Aiutando, insomma, a esportare le idee del suo tecnico. Non è un caso che, Di Lorenzo a parte, è questo l'unico reparto al completo che ha qui a disposizione Spalletti, eppure non c'è esercitazione in cui non ci sia KK come titolare. Non ci sono esperimenti legati al futuro, non ci sono piani B: c'è sempre e solo questo promettente allenatore in campo che sembra aver incantato da subito anche Big Luciano.

La volontà di Spalletti è di giocare con la difesa molto alta e dove sarà possibile vorrebbe esaltare quelle che sono le caratteristiche di rapidità e di forza di Koulibaly. Ma quando ci sarà da spingere fuori dall'area di rigore gli attaccanti avversari, come ha già spiegato il tecnico toscano, si dovrà fare leva su quelle che sono le caratteristiche proprie di Koulibaly e dello stesso Manolas. Non è finita: il duttile abito tattico che Spalletti sta disegnando per il Napoli, mette al centro il difensore voluto da Psg e United per la capacità di giocare la palla a due tocchi oltre che trovare la sciabolata che salti le linee, qualora sia necessario, disinnescando il pressing alto ed attivando lo sprint degli avanti azzurri. 

Non è mica vero che vuole andare via a prescindere. Certo. Fali Ramadani è stato più volte da De Laurentiis per avere lumi sul prezzo da chiedere per eventuali spasimanti del leader della difesa azzurra. E la risposta non è cambiata di tanto rispetto a un anno fa: sempre almeno 60 milioni. Non è semplice, ma il Napoli non intende svendere nessuno dei suoi big: le riserve possono aiutare a fronteggiare il rosso anche dell'ultimo bilancio, quindi o arriva il prezzo giusto o Koulibaly resterà ancora a Napoli. Il suo destino non si decide in questi giorni, c'è tempo: un po' come lo scorso anno quando partì per Parma, prima di campionato, con il dubbio sul suo futuro. Ma finché è qui, per Spalletti non ci sono piani B. Rrhamani può aspettare ancora il suo momento, d'altronde anche la passata stagione è stato alla finestra a lungo. Forse, ingiustamente. Era stato preso dal Verona proprio in ottica addio di Koulibaly. Ma anche questa estate tutto potrebbe rimanere intatto. Per la gioia di Spalletti, certo, ma anche di Koulibaly. Che ha altri tre anni di contratto a 6,5 milioni di euro che sono assai difficili da guadagnare andando altrove. In queste ore, ci sarebbe stato un sondaggio con Ramadani (che è pure agente di Sarri) in ottica Psg ma è stato solo un pour parler: c'è tempo per entrare nel vivo. Ma attenzione alla pista Bundesliga. In ogni caso, ogni test passa per Koulibaly qui a Dimaro: non c'è prova o esperimento dove non ci sia lui al centro della difesa del Napoli. Difficile pensare che la sua partenza sia così vicina. 

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Il Mattino