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Kalidou non è tra noi, al momento. Più di seimila chilometri lo separano dal Napoli e dall'amatissima Napoli perché è impegnato col Senegal in Coppa d'Africa. Ma è come se ci fosse sempre. Perché è il Comandante azzurro, come Spalletti ha soprannominato Koulibaly appena ha messo piede a Castel Volturno. Ha colto una differenza tecnica e umana rispetto agli altri calciatori azzurri, in quello spogliatoio così fragile da arrivare la punto di ribellarsi alla società dopo una partita di Champions League nel 2019 perché riteneva un affronto andare in ritiro.
Koulibaly non è un uomo società, anche se è il calciatore che guadagna di più e avrà sul braccio sinistro la fascia di capitano quando andranno via Insigne e Mertens, anche se ha un rapporto forte con il presidente De Laurentiis e l'allenatore, da lui chiamato papà.
Viva viva 'o Senegal. Aveva ragione Pino Daniele.
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