«Kvaradona. Un miracolo georgiano», a Napoli la presentazione del libro per Kvaratskhelia

Dalle origini a Tsalenjikha fino alla corte di Spalletti

La copertina del libro per Kvara
Se a Napoli l’hanno chiamato Kvaradona non è solamente perché il suo nome è difficile da pronunciare. Un paragone così enorme e ingombrante non...

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Se a Napoli l’hanno chiamato Kvaradona non è solamente perché il suo nome è difficile da pronunciare. Un paragone così enorme e ingombrante non era mai stato nemmeno minimamente azzardato per nessun altro giocatore, nonostante molti campioni abbiano indossato la maglia che fu del grande Diego all’ombra del Vesuvio. Kvicha Kvaratskhelia è arrivato dalla Georgia, un Paese così lontano da sembrare vicinissimo, per attaccamento ed entusiasmo, ed è diventato un simbolo per il suo popolo, che ne segue le gesta partenopee con la stessa passione con cui lo seguono in Nazionale. E Napoli sta diventando in tutti i sensi la periferia di Tbilisi, con comitive che regolarmente volano dalla capitale georgiana per seguire le gesta del proprio eroe sugli spalti del Maradona e in trasferta.

In questo libro, racconto Kvicha, dalla città di origine della sua famiglia, Tsalenjikha, a Tbilisi dove ha iniziato la sua carriera di calciatore, passando per la Russia, fino ad arrivare alla corte di Luciano Spalletti, nel Napoli più forte dall’epoca di quel Diego Maradona al quale è sempre più spesso paragonato, dal popolo che lo elesse suo Messia del pallone (e non solo).

La narrazione, in queste pagine, è molto corale, in modo da fornire uno spaccato il più fedele, completo e caleidoscopico possibile, della Georgia, della sua cultura, della sua storia e di come un giovane calciatore stia riuscendo sempre più a diventare il simbolo di un popolo intero. Anzi di due.

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Il Mattino