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«Un gol alla Maradona», ha detto Spalletti. Che non vuol dire Kvara è come Maradona. E' troppo presto anche se i primi mesi nel calcio occidentale, quello che conta, hanno fatto scoprire una gemma. Nella partita con l'Atalanta Khvicha ha fatto un capolavoro tra sette avversari, oltre al portiere. «Un gol alla Maradona» del numero 77 - il numero del Diavolo nella smorfia - che ha fatto impazzire di felicità i napoletani. Suggestivo il momento dell'esultanza davanti al maxi-schermo sistemato all'altezza del Murale di Maradona ai Quartieri spagnoli, diventato autentico luogo di culto.
Kvara ha 22 anni e a quell'età Maradona, dopo aver giocato il primo Mondiale della sua carriera, viveva la prima esperienza in Europa, tormentata, perché dal punto di vista calcistico, fisico e ambientale non furono giorni facili a Barcellona. Poi Napoli, la fascia al braccio e la scalata fino ai due scudetti e alla Coppa Uefa. Kvara sta per riportare, con i suoi compagni, il tricolore qui dopo 33 lunghissimi anni. Lo fa con quelle giocate straordinarie, con quella esaltazione tecnica che è il migliore omaggio possibile a Maradona. Ecco, mettiamola così: gli assist, le giocate e i gol del georgiano sono un modo per tenere viva la memoria del 10 dei nostri sogni. E non chiediamoci dove possa arrivare questo ragazzo, se un giorno davvero potrà essere come Maradona, oltre a riproporre alcuni suoi gol magari studiati su Youtube: al talento non va messo un limite.
Già, la memoria. Questo è un aspetto che ha sottolineato in un recente articolo pubblicato sul sito Infobae.come lo scrittore e giornalista Ernesto Cherquis Bialo, autore di una biografia di Diego, a proposito del ricordo del Campione che non deve essere offuscato dalle storie presente e da altri campioni (il riferimento era ovviamente a Messi).
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Il Mattino