E’ sempre uno spettacolo vedere in azione l’Atalanta, tantopiù dal vivo. A Reggio è di casa da due stagioni, grazie alla coppa, adesso insegue...
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Vincono i bergamaschi, avanti di due reti per due volte, il Sassuolo si avvicina grazie all’autorete, un rituale, con i nerazzurri, ma poi crolla, sul 2-6, addirittura. Da match di tennis, insomma.
La differenza è dall’inizio, con la voglia di fare la partita, a prescindere, dalla Dea, sempre più bella. Di fronte c’è De Zerbi, osservato per tre volte dal Barcellona, ma ha ragione Mazzarri: “Allena da un anno e mezzo”. In A, intende.
Gasperini da molto più tempo, ha sbagliato solo a Palermo, da anni vale una grande, almeno all’estero, a Bergamo sta da re. Duvan Zapata segna ancora, al 19’, in acrobazia, sulla punizione potente di Gomez. Pasalic è bravo ma impreciso sottoporta, come in Europa. Matri manca il pareggio, stoppa e calcia fuori. Raddoppia il Papu, azione personale dal limite e super sinistro. Poi Consigli evita il tris, del colombiano.
L’1-2 è di Duncan, servito da Magnani, al 7’ in due minuti l’Atalanta riprende il totale controllo del match, con l’angolo di Gomez, la sponda di Palomino e il destro puntuale di Mancini, azzurrabile. Matri e Berardi avvicinano il 2-3. Trovato da Duncan, sinistro con deviazione di Palomino. Zapata non centra il 2-4, poi la traversa di Gomez e il poker di Ilicic, imbeccato da Toloi. 2-5, con il 5° gol stagionale dello sloveno, servito di nuovo dal Papu. Nel recupero ancora Josip Ilicic, in assolo.
Il resto è festa orobica, dal pari con la Juve alla voglia di quarto posto o almeno di settimo. Lavorano alla grande il ds Sartori e il dt Zamagna. Peccato solo che in campo ci sia appena un italiano, Gianluca Mancini, rivelatosi in B nel Perugia e adesso davvero sicuro. Il centrocampo è superiore. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino