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Finisce 6-5 (3-2, 0-0, 3-2, 0-1) per le ragazze di Marco Capanna sul Rapallo. «Non possiamo subire il pareggio. Devo cercare di fare il possibile per la mia squadra e abbiamo portato il risultato a casa», ha pensato in quello scorcio di gara l’ex posillipina (nelle foto di Luigi Mariani), felice di aver griffato il primo trofeo nella storia del club giallorosso. Trascina alla gloria eterna la Capitale e sbarra la strada a lady Cassano, moglie dell’ex calciatore di Bari vecchia presente in tribuna, dopo la doppietta realizzata nel primo tempo. «Bellissima sensazione quando è suonata la sirena: avevo i brividi e non nascondo che mi è uscita qualche lacrima, stringendo forte il pallone». L’opposizione di Ekaterina Tankeeva alla Marcialis agevola la presa perfetta di Sparano. «Devo dire che nel torneo sono riuscita a fare del mio meglio e sono soddisfatta a livello personale. Inoltre due parate nel quarto tempo hanno evitato il possibile -1», spiega Loredana, che prima dell’intervento su Marcialis nel finale, aveva disinnescato il tiro di Avegno sul punteggio di 6-4 con un grande intervento, posticipando così il 6-5 gialloblù, segnato a un minuto e mezzo dal termine.
Most valuable player, la migliore in acqua, abile a stoppare e respingere al mittente incursioni e bellicose intenzioni. Prestazione magistrale da incorniciare quella della sportiva campana, cresciuta al Posillipo dal 2005 al 2012. Non a caso le sono pervenute, tra i tanti attestati di stima, le congratulazioni di Valentino Gallo e Tommaso Negri via Facebook. «Fa piacere ricevere i complimenti di due professionisti del loro calibro». Coppa Italia in bacheca e dedica speciale. «Al mio papà Gennaro che non c’è più: mi seguiva sempre e ha fatto tanti sacrifici per me». Al secondo anno, studia Scienze motorie all’Università telematica San Raffaele. Si trova benissimo a Roma, dove intende restare nei prossimi anni. Ha difeso la porta della Nazionale azzurra alle Universiadi di Taipei (18-30 agosto 2017) e coltiva un desiderio. «Sogno Tokyo 2020. Mi impegnerò per arrivare in forma. Spero di partecipare alle prossime Olimpiadi e far parte del gruppo di Fabio Conti». Spinge avanti il cuore. Un tatuaggio sul braccio sinistro. «Non c’è mai fine al viaggio anche se un sogno cade». Le piaceva la frase di Claudio Baglioni. Per Fabiana “Loredana” Sparano «la vita è adesso», addentando la medaglia consegnatale dal presidente della FIN Paolo Barelli e alzando al cielo la strameritata Coppa dalla coccarda tricolore.
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Il Mattino