La calottina del Posillipo a Vecchioni, omaggio di Negri e Scalzone

Roberto Vecchioni
«E se non potrai correre e nemmeno camminare, ti insegnerò a volare». Ispirata dalla vicenda umana e sportiva di Alex Zanardi e dedicata a Manuel Bortuzzo, sul...

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«E se non potrai correre e nemmeno camminare, ti insegnerò a volare». Ispirata dalla vicenda umana e sportiva di Alex Zanardi e dedicata a Manuel Bortuzzo, sul palco del PalaPartenope, un magistrale Roberto Vecchioni canta la storia del campione come metafora della «passione per la vita che è più forte del destino». E in platea seguono con vivo interesse il suggestivo concerto i pallanuotisti del Posillipo, Tommaso Negri e Andrea Scalzone, insieme al dirigente accompagnatore Gianni Grieco. Profondo il legame di Vecchioni con Napoli: papà di San Giorgio a Cremano e mamma del Vomero. «Tramontata la luna, torna di nuovo il sole. Vattene via per sempre, vattene via dolore». Il Professore omaggia Giacomo Leopardi e ricorda il soggiorno del poeta di Recanati all’ombra del Vesuvio. «Infinito tour», vuole essere un inno all’amore e alla vita, «la necessità di trovare l’infinito al di qua della siepe, dentro noi stessi». Non poteva mancare il tributo a Napoli con «Reginella» e poi gran finale con «Chiamami ancora amore», «Luci a San Siro» e «Samarcanda».

 

Momento più vibrante con «Sogna ragazzo sogna», conferma il portiere Negri, che ha regalato la sua calottina rossa numero 13 a Roberto Vecchioni al termine dell’esibizione, intrattenendosi a parlare di sport con l’artista. «Emozionante serata in compagnia del professore, fuoriclasse della musica e della poesia», dichiara soddisfatto l’estremo difensore posillipino, che ha una celebre strofa, cantata dal compositore di Carate Brianza, tatuata  sul braccio destro. «Che quando sarai sul punto di morire, pianterai un ulivo, convinto ancora di vederlo fiorire». Indelebili legami. «Vecchioni è stato molto contento di ricevere la cuffia del Posillipo, conosce bene la nostra realtà e si è informato del nostro campionato», spiega Negri, che posa per una foto ricordo con il compositore brianzolo. «Vecchioni è una maestro di vita, un accademico appassionato, persona eccezionale. Lo aspettiamo al Circolo Posillipo, quando ritornerà a Napoli», racconta Scalzone, che ringrazia per l’ospitalità Sacha Manna e l’addetto stampa del PalaPartenope Alessia Massa, per l’opportunità concessa. «Il grande sogno di Roberto Vecchioni?», chiedono incuriositi i due giocatori rossoverdi al formidabile autore di «Bei tempi», noto tifoso dell’Inter. «Un nipotino», la risposta del vincitore di Sanremo. «Per navigare, basta il cuore».
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Il Mattino