Anche le parole medicano e rafforzano. «Continuate a cercare sempre il gioco e la porta, avanti così», ha detto alla squadra quando ancora le urla dei tremila...
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Nel mirino non c'è De Laurentiis ma c'è la stampa che ha parlato di squadra da scudetto. Aveva bisogno di dirlo. Apparentemente ai giornalisti, in realtà il mittente era la squadra. In spogliatoio è arrivato questo messaggio forte e chiaro: non avvilitevi per le critiche, per gli errori e le sconfitte. Ma non scappate indietro, difendete alti, continuate a correre in avanti. Cercate sempre il gioco e la porta, questa è la strada giusta. Per tutta la giornata si è coccolato i numeri della gara di Champions che non danno la vittoria ma che danno tanta gioia: i tiri in porta (10 a 3); gli angoli (17 a 1); il possesso palla (57% a 43%); gli attacchi pericolosi (55 a 20). Ma oggi avrà anche parole severe: la squadra col Besiktas non è stata lunga e larga come contro la Roma, ma deve tornare a essere «corta e stretta» come con il Milan e il Benfica. E deve trovare l'umiltà di tornare a fare bene la fase di non possesso. Non è difficile prevedere che non ci saranno processi a Jorginho: ha difeso l'errore di Koulibaly, farà lo stesso con l'italo-brasiliano. La verità è che al Napoli manca Milik.
Ed è pur vero che Mertens ben si adatta nel ruolo di «falso nove» ma se gioca lì, non gioca sulla fascia.
Il Mattino