La Lega Serie A celebra la capolista: «Napoli ha trovato i suoi nuovi eroi»

Murales dedicato ad Hamsik
Sette vittorie nelle prime sette giornate di campionato. Mai il Napoli era partito così bene, nemmeno nelle stagioni d’oro 86/87 e 89/90 in cui conquistò gli...

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Sette vittorie nelle prime sette giornate di campionato. Mai il Napoli era partito così bene, nemmeno nelle stagioni d’oro 86/87 e 89/90 in cui conquistò gli unici due scudetti della sua storia. Finora la squadra di Sarri si è dimostrata una schiacciasassi: 21 punti realizzati, 25 gol fatti (nessuno ne aveva mai segnati così tanti nello stesso numero di gare consecutive) e solo cinque subiti. E se si prende in considerazione anche lo scorso campionato, sono ben 19 i turni in cui gli azzurri sono in serie positiva, record di squadra “scippato” alla formazione, guidata da Diego Armando Maradona, che iniziò la serie nel giugno 1989 e la interruppe a 18 nel dicembre dello stesso anno. Mentre sono 12 le vittorie consecutive messe a segno tra il 30 aprile e il primo ottobre di quest’anno. Numeri eccezionali, che fanno presumere che questa sia davvero l’annata giusta per giocarsi lo scudetto fino all’ultima giornata. E magari vincerlo.

 
Intanto, da domenica sera il Napoli è solo in testa alla classifica. Approfittando del pareggio ottenuto dalla Juventus a Bergamo contro l’Atalanta, ora capitan Hamsik e compagni guardano le altre squadre dall’alto. Un evento che non si verificava dal 18 settembre 2016, quando alla quarta giornata i partenopei si portarono a 10 punti staccando Juve e Genoa di una lunghezza, e che la Lega di Serie A ha voluto celebrare pubblicando un video sul suo canale Youtube. Una clip dedicata al momento d’oro che stanno vivendo i ragazzi di Sarri, ma realizzata soprattutto per dare voce ai tifosi partenopei. E loro, i napoletani, chiamati a esprimersi su questa prima parte di stagione, sembrano davvero convinti che questo sia l’anno buono per vincere il terzo scudetto, anche se non tutti vogliono parlarne apertamente, non riuscendo ad accantonare quella proverbiale scaramanzia che all’ombra del Vesuvio ha sempre tanti proseliti.
 
 

«Lunedì mattina Napoli si è svegliata in testa alla classifica – esordisce la voce fuoricampo – e ha cominciato a sognare come ai tempi di Diego Armando Maradona, negli anni Ottanta». E il paragone con quella squadra capitanata dal più grande giocatore di tutti i tempi è scontato. Sono trascorsi una trentina d’anni, eppure il Pibe de oro è onnipresente in città, la sua immagine si ritrova ovunque, «un simbolo indelebile, come un tatuaggio sulla pelle». Anche perché da allora nessuno ha saputo ripetere le imprese di quella squadra. Ora Maurizio Sarri e i suoi giocatori possono cercare di offuscare un po’ quel ricordo, scrivendo una nuova e importante pagina del calcio partenopeo. E Mertens, Insigne e Hamsik possono diventare i nuovi eroi di un popolo che da un trentennio aspetta l’arrivo di un altro profeta. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino