Ha trovato la titolarità per la prima volta in stagione ieri a Verona e quel posto non ha intenzione di lasciarlo andare molto facilmente. Piotr Zielinski è uno dei...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«La scorsa stagione è stato diverso. C'erano gli Europei, tanti calciatori sono arrivati in ritardo, io ho cominciato ad allenarmi con l'Udinese prima di arrivare a Napoli. Stavolta abbiamo potuto concentrarci tutti sulla nostra forma» continua Zielinski, che un anno fa avrebbe anche potuto indossare la maglia del Liverpool anziché quella azzurra del Napoli. «Non so come sia venuta fuori quell'ipotesi. Sono felice di essere arrivato qui perché c'è una grande squadra, un ottimo allenatore e dei tifosi fantastici. È qui che voglio continuare la mia carriera e non ho alcun tipo di rimpianto».
Nella prima stagione agli ordini di Sarri, però, lo spazio è stato limitato. La presenza di Allan, quella ingombrante di capitan Hamsik e il normale periodo di apprendistato non gli hanno regalato una giusta continuità. «Non ho messo insieme numeri negativi. Potevo fare meglio, ma ho il potenziale per segnare ancora di più e fare più assist, ho solo bisogno di continuità. Voglio dare il massimo», continua Zielinski. «È stato un salto importante perché non avevo mai giocato così spesso: campionato, Coppa Italia, Champions League, nazionale». Ma la presenza di Hamsik non è per il polacco un ostacolo: «In Italia il migliore nel mio ruolo è Marek e non lo dico perché giochiamo insieme. Ha proprio tutto, è un modello per me, rivedo in lui quello che voglio essere io. È un leader e migliora tutti noi. È proprio questo il segreto della nostra squadra: andiamo tutti d'accordo, ci capiamo senza il bisogno di parlarci e così arriviamo a grandi risultati».
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino