La Roma ha chiuso la porta, la difesa da groviera a bunker

La Roma ha chiuso la porta, la difesa da groviera a bunker
Il miglior attacco, almeno in Italia, è la difesa. L’ha riscoperto anche la Roma di Spalletti che nelle ultime 5 gare di campionato ha subìto solo 2 gol come...

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Il miglior attacco, almeno in Italia, è la difesa. L’ha riscoperto anche la Roma di Spalletti che nelle ultime 5 gare di campionato ha subìto solo 2 gol come non accadeva dall’ottobre 2014. Il reparto arretrato da groviera è tornato bunker grazie allo schieramento a “3 e mezzo” e al maggior equilibrio trovato dal tecnico che ha recuperato Rüdiger e dato fiducia a Fazio formando finalmente una linea difensiva titolare e affiatata guidata da uno Szczesny in stato di grazia.


Così la Roma è passata ad essere la seconda difesa del campionato (dietro ovviamente alla Juve che negli ultimi 5 anni ha vinto con questo primato) e nelle ultime 5 gare ha visto il portiere polacco piegarsi solo al gol inutile di De Guzman col Chievo e a quello pesantissimo di Higuain a Torino. Meglio di tutti in Italia: tre gol subiti dal Milan, cinque dalla Juventus (per entrambe si considerano le gare rispettivamente contro Empoli e Genoa visto che devono recuperare una partita), sette da Napoli e Lazio, otto dall’Atalanta e 4 dall’Inter. Nei 5 massimi campionati europei solo il Bayern può vantare questo ruolino di marcia. Il muro difensivo giallorosso ha retto botta anche a Genova, soprattutto grazie alle prodezze di Szczesny che in questo secondo anno romanista è risultato spesso tra i migliori in campo. Sarà difficile vederlo salutare a giugno visto che è in prestito secco dall’Arsenal. Il club di Londra intende investire su di lui per il dopo Cech e allo stesso Szczesny piace l’idea di tornare in Premier. Allungare ancora il prestito o esercitare una sorta di riscatto sarà impresa ardua.

Così come sarà difficile trattenere Manolas per il quale si è fatto sotto seriamente lo United di Mourinho. Il fortino ritrovato quindi potrebbe essere smantellato in estate. Intanto, però, Spalletti se lo gode e intende dare continuità alla difesa a tre vista contro Lazio, Milan, Chievo e Genoa (1 solo gol incassato). Oltre a Fazio, altro protagonista a sorpresa è Emerson Palmieri che spesso veste i panni del famoso 3 e mezzo. A farne le spese sono Vermaelen e Mario Rui, dati in formazione titolare ad inizio campionato e ora costretti a rincorrere dopo un lungo periodo di stop. La ritrovata solidità difensiva non ha comunque permesso alla Roma di raggiungere il record di punti del girone d’andata proprio a causa della sconfitta con la Juve: furono 44 nel 2013-2014 con Garcia (media 2,31 a partita) e 42 con Capello nel 2003-2004 quando però il campionato era a 18 squadre (media 2,47). I 41 punti ottenuti quest’anno (e che l’anno scorso permisero al Napoli di laurearsi campione d’inverno) non rappresentano l’apice nemmeno per Spalletti che ne accumulò 42 nel 2006-2007 e nel 2007-2008. In nessuno di questi casi poi la Roma vinse lo scudetto mentre nell’anno del terzo scudetto i punti furono “solo” 39.


Spalletti e la stampa - Ieri il tecnico è stato nuovamente ripreso dall’Ordine dei giornalisti, che ha chiesto l’intervento dell’Associazione Allenatori per le dichiarazioni «pretestuoese e gratuite» verso la stampa romana rilasciate nel post-Genoa. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino