SALERNO - Da Formello a Salernello il passo è lungo ma solletica la Salernitana. Tengono banco la preparazione del posticipo di Chiavari e le chance di «aspirare...
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Per Marco Mezzaroma è ora di accelerare. «Dotarsi di un centro sportivo di proprietà è fondamentale, lo dimostrano società come l’Entella, che ha investito molto sulle strutture e infatti sta conducendo un ottimo settore giovanile. Su questo dobbiamo migliorare, anche se il girone della Primavera è complicato e non sono i risultati in senso stretto a dover essere in primo piano, bensì la possibilità di portare giovani in prima squadra. In prospettiva il secondo posto dell’U15 fa ben sperare ma la priorità per noi è l’impiantistica» dice il co-patron, professione costruttore. La proprietà ha l’esempio Lazio e non resta insensibile alle lamentele di allenatori e calciatori di turno sul continuo girovagare per gli allenamenti, talvolta in strutture con qualche pecca.
Mezzaroma non parla di tempistiche. Recentemente la Salernitana ha sondato dapprima la possibilità d’acquisizione delle aree adiacenti al campo Volpe (comunale, in concessione alla Salernitana), poi della zona di Castel Rovere, a Giffoni Valle Piana, dove 17 anni fa Aniello Aliberti aveva immaginato – e pure dato il via ai lavori, prima dello stop causato dal fallimento della vecchia Salernitana Sport – la nascita di Salernello, centro sportivo tutto granata. Nel progetto erano previsti cinque campi regolamentari (due sintetici e tre in erba naturale) con spogliatoi, foresteria (30 camere doppie), club house, ristorante, sala stampa, finanche piscina coperta e quattro campi da tennis, per un totale di 124mila metri quadrati attualmente di proprietà della famiglia Bianco, a suo tempo aggiudicataria all’asta fallimentare. «Conosco Salernello, è un’ipotesi su cui stiamo lavorando – continua Mezzaroma – Sui tempi non mi sbilancio, spero che la Salernitana abbia quanto prima una casa dove concentrare il lavoro. Non dimentichiamo che siamo in Italia, occorre fare i conti con la burocrazia: a Roma, per esempio, un programma urbanistico ha bisogno di otto-dieci anni per essere portato a termine. Magari qui può essere diverso ma bisogna poi confrontarsi anche con l’amministrazione comunale». Nelle settimane scorse il management granata ha fatto una chiacchierata esplorativa a Giffoni. Chissà.
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Il Mattino