Il re ha abdicato. Un fallimento, la delusione maggiore della carriera, ora mascherata da parole di circostanza («continuerò a lavorare duro, e a guardare...
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Causa di questo fallimento sono state anche le voci di mercato, in particolare quando, dopo le feste natalizie, la dirigenza gialloviola ha tentato in ogni modo di arrivare ad Anthony Davis, fenomenale ala-centro dei New Orleans Pelicans per il quale è arrivata a offrire mezza squadra. Alla fine l'affare non si è più fatto, Davis sarebbe stata la seconda pedina fondamentale su cui ricostruire l'antica gloria, ma ai vari Ball, Kuzma e compagnia non è piaciuto il fatto di essere stati trattati come merce di scambio e la squadra si è disunita. «Ma io non ho mai promesso i playoff, non ho mai garantito al 100% che ci saremmo arrivati - spiega ora LeBron - e adesso non rimane che rimetterci a lavorare. Personalmente continuerò a mettere tutto me stesso dentro questo progetto cercando di rendermi utile. Purtroppo, per noi questa è stata una stagione difficile, non certo quella che avevamo sperato. Ma tra squalifiche, infortuni e io non sono stato capace di giocare a basket per alto livello per 48 minuti. Ma non per questo ora dobbiamo dare la testa contro il muro, e da domani si va avanti». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino