Nona sinfonia e giornata. Capitan Fernando Perugino e compagni contano di cantare l’Inno alla gioia nell’anticipo di serie A2 contro la Lazio al PalaGems (ore 20)...
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Zona Cesarini? Decisamente no. Afflato Milucci sì. Un soffio, un guizzo, un lampo. Ed è «subito» (non sera ma) 2-2 all’ultimo secondo, all’ultimo respiro, all’ultimo assalto. Prima della sirena. In quella nano frazione che sa di eternità ed eroicità. Epicità allo stato puro. «Incredibile amici», avrebbe sicuramente esclamato Josè Altafini, superato dall’enfasi narrativa dell’impareggiabile (è il caso di dirlo, considerato il risultato!) telecronista di turno Fabio Morra, commentando così: «Ma che cos'è questo sport? Può succedere qualsiasi cosa, in qualsiasi momento, in qualsiasi istante». Ed è accaduto l’impensabile e l’impossibile.
La palma del migliore in campo è stata attribuita al laterale in maglia numero 20, vero salvatore della patria e del Futsal Fuorigrotta. Riavvolge il nastro Milucci. «Pareggiarla ad 1 secondo dalla fine in inferiorità numerica è stata una grandissima gioia, abbiamo dimostrato di non mollare mai, neanche quando i giochi sembravano fatti. E così facendo, non abbiamo permesso al Real San Giuseppe un ulteriore allungo in classifica». Applausi a scena aperta per Vincenzo Milucci, idolo della tifoseria partenopea, e decomposizione esotermica di esplosivi al PalaCercola: fuoco alle polveri e pesante detonazione.
Esultanza originale e ampiamente giustificata. «Non mi era mai successo di correre così all’impazzata: è stato un mix di gioia e scarico di adrenalina», ammette il giocatore di Soccavo. Immediate le congratulazioni sul parquet e negli spogliatoi post derby. «Il mister Fabio Oliva ha fatto i complimenti a tutti per l'atteggiamento avuto fino alla fine della gara, dicendoci di crederci sempre, perché il campionato è ancora lunghissimo». Tanti i messaggi d’affetto (e non solo) ricevuti. «Visto che è stata una partita molto seguita, anche qualche sfottò. In parecchi mi hanno chiesto cosa fosse quell’esultanza e poi la imitavano in modo scherzoso».
Con calma e a mente fredda Enzo ha avuto modo di rivedere le immagini e apprezzare la scena. «Il primo a scherzarci è stato il direttore Pasquale Scolavino. Fabio Morra in telecronaca è fenomenale: meglio sentire lui che guardare me esultare», afferma Milucci, che gioca a futsal da quando aveva 7 anni.
Obiettivo battere la Lazio e recuperare punti sulla capolista. Partenza domani in pullman verso la Capitale. Capitan Fernando Perugino e compagni pronti alla marcia su Roma. Chiedono, però, una sola esplicita cortesia. «Chiamatelo Calcio a 5 e non calcetto, please». Non sottigliezza, non semantica.
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Il Mattino