Lazio, la fantasia sale al potere con Sarri

foto rosi
 L’idea di una Lazio “Grande Bellezza” prende corpo. E anima. Ora Sarri ha anche i suoi artisti. Da Luis Alberto a Pedro, a Felipe Anderson, per non parlare...

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 L’idea di una Lazio “Grande Bellezza” prende corpo. E anima. Ora Sarri ha anche i suoi artisti. Da Luis Alberto a Pedro, a Felipe Anderson, per non parlare di Milinkovic e dagli ultimi arrivati Basic e Zaccagni, ma pure i due baby Raul Moro e Luka Romero che, nelle prime due giornate, hanno fatte vedere cose più che interessanti. Giocatori dal piede educato e di fantasia che possono dare vita e una decisa accelerata alle idee dell’allenatore. Che esulta per la fine del mercato, per lui “una noia”, non certo come allenare sul campo e dedicarsi a costruire la squadra perfetta, quella che vince dominando, ma divertendo, con giocate di fino e guizzi geniali. 


LIBERTÀ D’ESPRESSIONE
Lo schema c’è, ma senza rigidità anzi con la libertà di esprimersi. Un chiodo fisso. È il suo credo. Molto vicino, come filosofia di calcio, a quello degli olandesi all’inizio degli anni settanta. La strada da fare è ancora lunga, anche Mau spesso lo fa presente che la sua “nuova creatura” necessita ancora di lavoro e applicazione. Ma è altrettanto vero che quanto si è visto con Empoli e Spezia fa ben sperare. Ancora di più appena il tecnico ha visto l’organico completo con l’arrivo del trequartista del Verona. Lui sì, più vicino ad Insigne rispetto a tanti altri che ci sono in rosa. Quella variante che darà l’opportunità a Sarri di potersi sbizzarrire, soprattutto dal centrocampo in su. Mai nella storia recente, la Lazio ha avuto così tanti calciatori di qualità, con la possibilità di vederli schierati nell’undici titolare e con una mentalità ben precisa. Anche con Inzaghi si è visto qualcosa del genere, ma non in maniera così spregiudicata. L’obiettivo di Sarri è riuscire a sprigionare così tanta fantasia in modo organizzato, ma mantenendo intatta la liberta d’espressione dei suoi artisti. Il leader tecnico è Luis Alberto, da lui partiranno le idee e la velocità nella manovra. Da Pedro a Felipe Anderson o Zaccagni la giusta sincronia nelle giocate, negli inserimenti e nella finalizzazione insieme a Immobile. Non certo tiki-taka, sia mai. Una rivoluzione per quanto si è visto negli ultimi cinque anni. Tutto dovrà essere rapido e armonico. Sarà Milinkovic, l’equilibratore che alternerà la qualità e la quantità aiutato da Leiva o da Basic. 
TANTE SOLUZIONI

Pure il croato nasce trequartista e ha il piede raffinato. Una Lazio costruita in maniera diversa, che ha cercato di seguire i desideri del proprio allenatore. È vero che l’allenatore spingeva per avere Kostic, forse più offensivo di Zaccagni, ma è ugualmente soddisfatto. Con il serbo, sarebbe stata una Lazio a trazione anteriore, ma l’ex del Verona garantisce più duttilità in mezzo al campo, anche perché Mattia, oltre all’esterno, al trequartista o perfino la seconda punta, può giocare pure come mezzala. Magari la furbata da “Amici Miei” dell’Eintracht Francoforte di dare alla Lazio un indirizzo mail sbagliato per non avviare la trattativa per Kostic e tenersi il giocatore, alla fine si trasformerà in qualcosa di positivo. E chissà se nella testa di Sarri, con tutti questi calciatori di fantasia a disposizione, una volta sistemato assetto e tattica, non ci sia la voglia di provare Luis Alberto regista con Zaccagni o Basic e Milinkovic ai lati. Una follia, probabilmente, ma all’inizio lo era anche spostare Mertens come centravanti. Poi, d’incanto, tutto ebbe un senso. 
Daniele Magliocchetti Leggi l'articolo completo su
Il Mattino