Madrid. Da vari giorni soffriva dolori, anche se la cosa era stata tenuta sotto silenzio. Ma stamattina Leo Messi è entrato in sala operatoria per essere sottoposto a...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L’allarme è tornato alto domenica scorsa, nella partita di semifinale di Copa del Rey contro il Valenzia, quando nonostante l’hat-trick segnato dalla ‘pulce’ - che con il poker di Suarez ha surclassato per 7-0 la squadra del Mestalla – ai medici blaugrana è apparsa evidente la sofferenza a denti stretti dell’argentino.
Fra lesioni e malanni, Messi ha perduto 11 delle 40 partite della stagione. E l’assenza in campo, ieri mattina, nell’allenamento del gruppo aveva dato la stura a ogni genere di congetture. Fino alla conferma da parte del club del piccolo intervento, definito di routine. Domani stesso Messi tornerà ad allenarsi, anche se non sarà fra gli undici titolari nella partita di ritorno Copa del Rey al Mestalla contro il Valencia, una pura formalità per il passaggio in finale, dopo il salasso di andata nel Camp Nou. Uno stop dovuto nell’intenso calendario del Barcellona – 12 partite negli ultimi 40 giorni – con in vista il ritorno di Champions League, inclusa il doppio e decisivo appuntamento con l’Arsenal. La squadra medica blaugrana assicura tuttavia che il fuoriclasse sarà a disposizione di Luis Enrique già domenica prossima nella partita di Liga contro il Celta nel Camp Nou.
Solo un piccolo contrattempo, dunque, per la leggenda argentina, che ha salutato il 2015 celebrando 500 partite con 424 gol in maglia blaugrana. Undici anni dopo il debutto ufficiale, l’extraterrestre Leo, che ha compiuto 28 anni, ha fatto l’ingresso trionfale nell’esclusivo club di Xavi, Pujol, Iniesta, Migueli e Valdes., che hanno giocato più partite di lui. Ma solo la Pulce può esibire un palmares unico nel Barcellona, con 26 titoli, 4 di Champions League, 7 di Liga, 3 Mondiali di Clubs, 3 Coppe del Rey, 3 Supercoppe d’Europa e sei Supercoppe di Spagna. Per non parlare dei suoi 5 Palloni d’Oro e i 24 gol messi a segno nelle finali. L’argentino, abituato a celebrare efemeridi bruciando primati, nonostante i dolori per la colica nefritica, ha salutato il 2015 con le 5 coppe vinte dal Barcellona, per le quali la sua presenza è stata imprescindibile, e 43 gol all’attivo: una barbarità, tenendo in conto che ha perduto circa due mesi per lesione in questo primo scorcio di stagione.
E dopo la brutta infiammazione al piede destro che nell’aprile scorso l’ha tenuto fuori campo nelle partite amichevoli della Nazionale argentina contro El Salvador e l’Ecuador. Un’infiammazione provocata da una lesione nel classico di Liga contro il Real Madrid, che all’epoca indusse i media latinoamericani a parlare di ‘male oscuro’ del fenomeno argentino. ‘Boatos’ poi puntualmente smentiti dalle formidabili performances. Nel pieno della maturità umana e professionale, perennemente in forma da quando il nutrizionista di Sacile lo ha messo a dieta, facendogli perdere qualche chilo, Messi non perde un colpo sul terreno di gioco. Fuori campo è soprattutto un marito – di Antonella - e un papà felice di Thiago, di tre anni, e del fratellino Matteo, nato a settembre, che gli hanno cambiato la vita. E sono la migliore doppietta messa a segno finora. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino