In campionato, Insigne non segna da otto partite, Mertens da sette, Callejon ne ha segnato uno solo. Il tridente delle meraviglie è solo un ricordo. A Liverpool probabile...
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Milik non partirà neppure per Liverpool: deve curare i problemi che non lo lasciano in pace e non è escluso che vada a consulto da qualche altro specialista. Avrà anche una soglia di dolore molto bassa che lo spinge ad alzare la mano e a fermarsi al primo intoppo ma in ogni caso, visto le lamentele, nessuno intende correre dei rischi. Si curerà e deciderà lui quando si sente pronto a giocare. Probabile che non lo sia neppure per il Bologna e in questa fase della stagione il suo è un forfait non di poco conto: anche perché Llorente sta pagando adesso il fatto di non aver svolto la preparazione estiva né con il Napoli né con altri club, visto che era senza contratto dopo l'addio al Tottenham. Ma Milik è in ogni caso una situazione paradossale: da quando è qui a Napoli le sue gare saltate sono tante. Troppe. Il che condiziona rendimento e valutazione. Insigne già ieri mattina aveva parzialmente superato i problemi al braccio che lo avevano spinto a chiedere la sostituzione. Partirà titolare ad Anfield. La botta è stata forte e da qui il timore che potesse essere qualcosa di più serio. Ma così non è. Almeno questa è una nota positiva. E anche Fabian tornerà a essere disponibile e quindi la mediana di Liverpool potrebbe essere composta da Zielinski, Fabian, Allan e Callejon. Solo ipotesi, perché a quasi tre giorni di distanza c'è tutto il tempo per fare delle valutazioni.
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La coppia di attaccanti potrebbe essere quella composta da Mertens e Insigne, anche per la capacità di entrambi di andare a schermare i difensori del Liverpool che portano palla. Certo, c'è Lozano in buona condizione ma in notti così conta anche l'esperienza e in questo caso due veterani come il belga e il capitano azzurro possono essere delle buone garanzie.
Il Napoli domani sarà costretto a interrompere il silenzio stampa. A meno che non vorrà pagare un'altra multa, come quella per la mancata presenza di Ancelotti ai microfoni del broadcaster internazionali. Sarà la seduta ad Anfield quella in cui il tecnico comincerà a scoprire le carte anche con i calciatori. È una gara che va da sé, che tutti vogliono giocare. Non avrà bisogno di discorsi particolare per motivare la squadra, in una notte di questo tipo. Ed è una notte così che può far sognare una svolta. In positivo, s'intende. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino