Lo scudetto dei napoletani Bertoli e Velotto in Liguria

Bertoli e Velotto (a destra)
Nemo propheta in patria. Non una novità per chi decide di inseguire i propri sogni, realizzarli e vincere. Medaglia al collo, braccio alzato, pugno chiuso. E sorridono di...

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Nemo propheta in patria. Non una novità per chi decide di inseguire i propri sogni, realizzarli e vincere. Medaglia al collo, braccio alzato, pugno chiuso. E sorridono di gusto i napoletani Zeno Bertoli e Alessandro Velotto. Nel trionfo della Pro Recco sul Brescia (5-2) c’è anche il successo dei due ragazzi partenopei, che hanno battuto in finale il concittadino Vincenzo Renzuto Iodice e il salernitano Vincenzo Dolce.

«Sono felicissimo di questo risultato, che ho inseguito per anni. E’ frutto di sacrifici e sconfitte», racconta soddisfatto Bertoli. «Sono stato tanto tempo al Brescia e ho disputato diverse finali. Lo scudetto vinto è il coronamento di anni di sofferenze», spiega il granitico difensore classe 1988. «Questa è stata una stagione particolare e ho subìto un grosso infortunio, che per fortuna si è risolto», ricorda il possente pallanuotista, colpito da pneumotorace spontaneo, operato all’ospedale San Martino di Genova.

«Sono felicissimo del traguardo raggiunto», rivendica entusiasta Bertoli. «Sono cresciuto nel grande Posillipo. Per un napoletano vincere in casa propria sarebbe un sogno, ma il Recco è l’ambizione massima per qualsiasi giocatore, la squadra più titolata di ogni epoca. Mi dà motivo di grande orgoglio aver vinto in Liguria, lontano da casa», asserisce convinto, proiettato alla Final Eight di Champions League a Belgrado. «Speriamo di aggiungere un altro tassello che manca nella mia carriera. Sarà una battaglia». I galacticos biancocelesti se la vedranno con il Barceloneta.

Esulta anche Velotto, ex player della Canottieri Napoli. «E’ il secondo scudetto con il Recco», tiene a precisare l'atleta di Ponticelli, stella del Settebello allenato da Sandro Campagna. «Purtroppo mi sono rotto l’anulare della mano destra e non giocherò per un mese mezzo», afferma il classe 1995, che non dimenticherà lo spettacolo vissuto. «Dopo cinque azioni mi sono fatto male, ho continuato per altre tre azioni. È stata una partita stupenda e la piscina all’aperto di Punta Sant'Anna si è rivelata un valore aggiunto e una spinta per questo finale di stagione», argomenta Velotto, che annuncia. «Domani mi opero alla Clinica Ruesch con il dottore Duccio Fonzone e Guglielmo Lanni».

Mostra il volto della gioia Tommaso Negri, ex portiere del Posillipo. Diverso lo stato d’animo del difensore salernitano Vincenzo Dolce (ex rossoverde e giallorosso) e dell’attaccante Vincenzo Renzuto Iodice (nelle foto di A. Masini DeepBlueMedia), entrambi protagonisti in gara 2 con una tripletta e una doppietta, che saranno impegnati contro l’Hannover in Serbia, dove contano di prendersi la rivincita.  

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Il Mattino