Rabbia profonda e delusione immensa, amarezza elevata e mestizia notevole. Strascichi di polemiche post Coppa Italia, vinta dall’Acqua e Sapone. Rompe il silenzio Ciro...
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«Non è stata una sentenza di giustizia sportiva. Le parole sono ferite più importanti delle regole, accusandoci di non rispettare». Si è «esaltata una vittoria di «segreteria» e la squalifica di Salas era scontata in Paraguay, ma hanno fatto finta di non voler vedere», prosegue Veneruso. Venerdì 29 marzo sfida casalinga contro il Latina (ore 21). Si rituffa nel campionato il Lollo Caffè, capitanato da Massimo De Luca. «Chiederò ai miei ragazzi di riversare tutta la rabbia agonistica sul campo, per battere la Feldi Eboli la terza volta tra due settimane e per provare a portare a Napoli e in Campania, solo quella che ci rispetta, un titolo. A chi ci accusa di essere stati disonesti, schierando un tesserato squalificato, rifacendosi alla sentenza di giustizia sportiva comminata a Salas in Italia con l’Alma Salerno», il presidente Ciro Veneruso invita a leggere il regolamento FIFA sullo status e i trasferimenti internazionali dei calciatori ed in particolare l’articolo 12.
«Le sanzioni disciplinari, irrogate ad un calciatore prima che abbia luogo il trasferimento, devono essere applicate dalla nuova Federazione per la quale il calciatore è tesserato. Al momento del rilascio del CTI, la Federazione precedente ha l’obbligo di notificare per iscritto alla Nuova Federazione tutte le sanzioni per iscritto». Richiamato, inoltre, l’articolo 6 comma 4 sui provvedimenti disciplinari. «Qualsiasi sospensione di carattere disciplinare irrogata ad un giocatore prima di un trasferimento deve essere imposta e applicata dalla Federazione con la quale il giocatore è tesserato. Al momento di emettere l'IFTC, quindi, la Federazione di provenienza è tenuta a notificare per iscritto qualsiasi sanzione in corso alla nuova Federazione». Dal parquet alle aule di giustizia. Vicenda tutt’altro che chiusa. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino