Lozano, Spalletti vuole imbrigliarmi: «Ancelotti mi portò fuori a cena»

Il messicano pronto al debutto nel Mondiale e scrive una lettera a The Players Tribune

Lozano, Spalletti vuole imbrigliarmi: «Ancelotti mi portò fuori a cena»
Hirving Lozano si racconta. Il messicano del Napoli è pronto al debutto nel Mondiale ma in una lunga lettera a The Players Tribune parla anche della sua esperienza in...

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Hirving Lozano si racconta. Il messicano del Napoli è pronto al debutto nel Mondiale ma in una lunga lettera a The Players Tribune parla anche della sua esperienza in azzurro. «Dopo il Mondiale 2018 ho ricevuto una telefonata da un numero italiano. Era Ancelotti. Mi aveva visto in campo e mi voleva a Napoli. È un grande allenatore, una grande persona, non potevo dirgli no. La prima sera a Napoli mi ha portato a cena con le nostre famiglie al completo. Per me era importante, non è facile cambiare Paese più volte. Soprattutto per chi come me arriva da lontano. Ma Ancelotti seppe farmi sentire a casa. È stata dura dopo il suo esonero».

«Durante il covid ero solo a Napoli. Chiesi al club di lasciarmi partire per tornare in Messico dalla famiglia ma non potevo. Poi siamo tornati in campo e ho vinto il mio primo trofeo in Italia» ha raccontato il Chucky. «È arrivato Gattuso, che vive tutto a cento all’ora, poi Spalletti, che cerca di imbrigliare al meglio quel piccolo diavolo che si siede sulla mia spalla. La passione di Napoli non so spiegarla, ti riempie di energia e orgoglio». L'infortunio in nazionale di un anno fa fu uno spavento: «Quella notte ho avuto paura, ho pianto e temevo per la mia vita. Il collo aveva avuto una torsione irregolare e l’occhio era quasi come esploso. Grazie ai medici sono stato fuori solo per tre mesi, ma era un miracolo essere sopravvissuto. Per questo Mondiale abbiamo sofferto tanto. Non sono più il calciatore che ero quattro anni fa in Russia e non siamo più la stessa squadra. Però siamo lo stesso Paese e lo vivremo tutti insieme».

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Il Mattino