Lysistrata in formato parentale. Fratelli Vicino equipaggio vincente nato in famiglia. «Giuseppe e i suoi fratelli» non è semplicemente il titolo del romanzo...
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«La vittoria è stata un momento di crescita personale», racconta il capovoga classe 1993, atleta delle Fiamme Gialle, campione del mondo nel 2015 ad Aiguebelette nella specialità del «4 senza», bronzo alle Olimpiadi di Rio nel 2016, entrato nella storia del canottaggio italiano, per aver conquistato il primo oro azzurro nel due senza ai Mondiali di Sarasota nel 2017. Lo stop forzato del 2018 non ha frenato Giuseppe dal conquistare nella rassegna iridata di Linz del 2019 il pass olimpico per Tokyo 2020.
Più piccolo di due anni Antonio (1995), laureato in Economia e Commercio Università degli Studi di Bari Aldo Moro, tesserato per la Marina Militare e più volte campione mondiale under 23 con annesso record. «La Lysistrata è una gara storica, una ricorrenza a Napoli ed è stato davvero emozionante parteciparvi, soprattutto perché per la prima volta ho avuto modo di condividerla con i miei fratelli: Giuseppe, un idolo da seguire; Marco e Luca, che a soli 15 anni hanno dimostrato di avere tanto talento da coltivare». Gioia sincera e gioco di squadra. «La gara è stata tirata, dura e divertente per via della novità in fase di partenza: abbiamo giocato d’astuzia, per lanciare al meglio la barca e ci siamo riusciti. Abbiamo trovato subito la velocità giusta, per centrare il successo». Impagabile felicità. «Sono davvero soddisfatto di questa vittoria. La mia origine proprio al C.R.V.Italia, allenato da Antonio Colamonici e Danilo Patti; poi, sono entrato a far parte del gruppo sportivo della Marina Militare, dove, grazie alla magnifica organizzazione e ai tecnici Lepore Russo e Donegana, posso non smettere di inseguire il sogno olimpico», auspica Antonio.
In rampa di lancio i gemelli 15enni Marco e Luca, che già hanno vinto titoli italiani di categoria. «Ho sempre desiderato partecipare alla Lysistrata e vincerla. Aver gareggiato anche con i miei fratelli e combattere palata su palata è stata un’emozione unica», ammette Marco, studente del terzo liceo scientifico. Sempre impegnativo in Italia conciliare studio e sport agonistico. «Ce la sto mettendo tutta per eccellere sia a scuola che nello sport a livello internazionale. I miei fratelli, Peppe (campione olimpico) e Antonio (mondiale), mi fanno crescere tecnicamente e mentalmente». Esempi positivi da seguire ed emulare. Sacrifici tra libri e allenamenti, senza mai mollare.
«La Lysistrata è stata una grande esperienza, in quanto ho gareggiato accanto ai miei fratelli, che dispensano consigli e suggerimenti per la mia formazione culturale e agonistica». Segnala le note asperità nel coniugare istruzione e attività professionistica Luca, che non demorde. «Ho sempre avuto paura di non farcela ma ringrazio i miei fratelli, che mi aiutano e mi spronano ad andare avanti».
Sulle tracce di Giuseppe, Carmine e Agostino Abbagnale? I «ragazzi» di Pompei sono stati già superati numericamente da Giuseppe Vicino e i suoi fratelli. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino