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«Questa decisione è stata un fulmine a ciel sereno, visto che negli ultimi giorni mi era stato addirittura prospettato un possibile rinnovo. Evidentemente il presidente avrà avuto i suoi buoni motivi per fare questa scelta».
Un pizzico di rammarico traspare dalle parole di Vincenzo Maiuri, allenatore esonerato ieri dalla Cavese per lasciar spazio al ritorno di Salvatore Campilongo.
Il bilancio delle sue 6 gare, 4 in trasferta e 2 casalinghe, è di 3 pareggi ottenuti contro Catania, Virtus Francavilla e Teramo. Conditi da progressi in fatto di personalità, a dispetto di errori individuali che avevano condannato gli aquilotti già dall’inizio della stagione. «Al netto di tutto - puntualizza l’ex tecnico biancoblu - non mi sento di fare polemica, perché la squadra in questo momento non ne ha certo bisogno».
Consapevolezze piuttosto che rimpianti, «perché solo chi è consapevole di non aver dato il massimo può avere rimpianti rispetto al proprio lavoro. Ho sempre lavorato mettendoci il massimo della passione - sottolinea Maiuri -. Sicuramente anche io ho commesso degli errori, ma col senno di poi è troppo facile giudicare».
Un rammarico tuttavia rimane, «quello di non aver mai potuto giocare davanti al nostro pubblico. Conosco la passione dei tifosi della Cavese e forse con loro allo stadio avremmo potuto ottenere qualche punto in più. Ai tifosi dico che mi dispiace non aver dato loro quello che avrebbero voluto per la loro squadra, anche nell’immediato».
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