«Il giorno in cui Roma e Lazio avessero uno loro stadio si potrebbe anche fare un accordo con la Federcalcio e far diventare l'Olimpico lo stadio della Nazionale come...
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«Siamo molto felici che si sia sbloccato lo stadio della Roma anche se perdiamo un cliente molto importante. Noi abbiamo sempre e solo voluto parlare di stadio e non di progetto, per tutti gli altri aspetti, dall'urbanistica alle cubature, sono cose che riguardano i tecnici». Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, commenta così l'accordo trovato venerdì scorso tra il Comune di Roma e i club giallorosso per la realizzazione dello stadio della Roma. Ora anche la Lazio si è fatta avanti per avere uno stadio di proprietà: «Noi come Coni siamo assolutamente altrettanto felici che la Lazio abbia un suo stadio -aggiunge Malagò a margine dell'inaugurazione del liceo scientifico sportivo all'Acqua Acetosa- e faremo un endorsement né più né meno di quello che abbiamo fatto per lo stadio della Roma. Fermo restando che sui temi urbanistici e di sicurezza non entriamo nel merito. Noi siamo i primi tifosi affinché i due club di Roma abbiano un loro stadio, il futuro è questo. Speriamo che si sia fatto da apripista per tante città in cui le società sono in trattativa con i Comuni». Sul no della Lazio a rilevare lo stadio Flaminio, tuttora dismesso, Malagò sottolinea: «Se la Lazio non è interessata al Flaminio è una scelta e si deve rispettare. Il Flaminio è del Comune, ho letto diverse cose che riguardano questo impianto. Noi un'idea sul Flaminio ce l'avevamo, ora spetta al Comune tirar fuori delle soluzioni».
«Derby tra Lazio e Roma di nuovo di sera? Era ora, bisogna dare una prova di maturità e in più le barriere saranno abbassate».
Il Mattino