Maradona e il Napoli, rivelazione da Buenos Aires: «La camorra fece allontanare Cyterszpiler»

Cherquis Bialo racconta la rottura tra Diego e il primo manager

Maradona bacia la maglia azzurra con il numero 10 in uno dei suoi ultimi viaggi a Napoli
Nella primavera del 1985, alla fine del primo campionato a Napoli, Diego Armando Maradona decise di separarsi dal suo storico manager Jorge Cyterszpiler. La ragione nota furono le...

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Nella primavera del 1985, alla fine del primo campionato a Napoli, Diego Armando Maradona decise di separarsi dal suo storico manager Jorge Cyterszpiler. La ragione nota furono le difficoltà finanziarie, causate da errate valutazioni dell'agente e amico del Pibe su alcuni investimenti. Si chiuse un rapporto umano e professionale, terminò l'attività anche la Maradona Production che curava l'immagine e i contratti pubblicitari del campione. Ma in queste ore in Argentina è emersa un'altra storia, raccontata dal giornalista Ernesto Cherquis Bialo, che frequentava Maradona quando giocava a Napoli e che fu al suo fianco quando era ct della Seleccion argentina durante il Mondiale in Sudafrica, ricoprendo l'incarico di capo della comunicazione federale. 

In un articolo pubblicato dal sito www.infobae.com Cherquis Bialo parla della vita di Guillermo Coppola, il manager che subentrò a Cyterszpiler e a cui è dedicata la serie tv “Il manager” appena uscita in Sudamerica, rivelando: «Maradona non ebbe dubbi sul fatto che Coppola doveva essere il suo rappresentante quando la camorra gli “raccomandò” di separarsi da Jorge Cyterszpiler per divergenze in alcuni affari». È possibile che i clan camorristici abbiano spinto Diego a rompere con l'amico di sempre? 

Nell'autobiografia “Yo soy El Diego”, scritta con Daniel Arcucci, Maradona aveva così descritto le ragioni della rottura, senza fare alcun riferimento alla camorra, di cui aveva comunque parlato nel libro: «Le cose cambieranno mi diceva lui (Cyterszpiler, ndr). Ma io avevo lavorato troppo per ritrovarmi con niente. Io avevo fatto un piano con mia moglie, sapevamo di avere una vita davanti, bisognava farla rendere. E il piano prevedeva dei cambiamenti che non potevamo più attendere». 

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Il Mattino