Maradona, l'ex agente: «Basta liti o nessuno si ricorderà più di lui»

L'avvocato Morla lancia un segnale alle figlie di Diego

Diego Maradona
«Si parla solo dei miei contrasti con le figlie di Maradona. Ora basta perché è in pericolo il ricordo di Diego: se continuiamo così tra cinque anni...

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«Si parla solo dei miei contrasti con le figlie di Maradona. Ora basta perché è in pericolo il ricordo di Diego: se continuiamo così tra cinque anni nessuno si ricorderà più di lui». Dopo un lungo silenzio, torna a parlare Matias Morla, che negli ultimi anni della vita del Campione era stato il suo avvocato e il suo manager, titolare dei diritti del marchio «Maradona» come presidente della società Sattvica. «Ma adesso, proprio come voleva il mio amico, a capo della società ci sono le sue sorelle, che io assisto da legale», puntualizza Morla in un'intervista concessa al sito argentino Infobae.com.

Morla lancia un messaggio distensivo a Dalma e Gianinna Maradona, due dei cinque figli ed eredi di Diego. La successione è in altomare e c'è chi in Argentina mette sotto accusa Claudia Villafane, la ex moglie del capitano della Seleccion e del Napoli morto il 25 novembre 2020. In una trasmissione televisiva il giornalista Luis Ventura, mai tenero con la ex moglie del Pibe e le sue figlie, ha detto che Claudia Villafane rischia l'arresto per un caso giudiziario che riguarda alcuni investimenti effettuati anni fa in Florida. 

Morla invita «a ritrovare la serenità». Un tentativo di ritrovare l'armonia - e soprattutto un accordo commerciale - con Dalma e Gianinna Maradona. «Perché quello che conta è il ricordo di Maradona, soprattutto per le nuove generazioni». Intanto, sta per cominciare la fase del cosiddetto giudizio orale contro 8 medici e infermieri che sono accusati di omicidio colposo con dolo eventuale per la morte di Maradona. Nell'intervista l'ex manager è stato chiaro. Non pensa che vi saranno conseguenze per il neurochirurgo Leopoldo Luque, che venne introdotto da lui in casa di Diego e ne divenne il medico di fiducia: «Dopo l'operazione lo vide poche volte, altri si occupavano di lui».

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Il Mattino