Marco Di Costanzo, dj per Tokyo «Il ritmo giusto per la medaglia»

Marco Di Costanzo
«Le Olimpiadi? Si faranno e nel miglior modo possibile». Marco Di Costanzo è uno che di emozioni olimpiche e iridate ne ha vissute e non ha dubbi, forte del suo...

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«Le Olimpiadi? Si faranno e nel miglior modo possibile». Marco Di Costanzo è uno che di emozioni olimpiche e iridate ne ha vissute e non ha dubbi, forte del suo bronzo a Rio nel due senza con Giovanni Abagnale e di un palmares che vanta un oro e un argento mondiale nel quattro senza oltre a un argento europeo. Senza contare i titoli giovanili. «L'Olimpiade - racconta dal ritiro bolla di Sabaudia - non la puoi sbagliare. La devi preparare nel modo migliore possibile perché quando arrivi lì non vuoi essere uno spettatore. Devi essere un protagonista e noi vogliamo esserlo». Si, ma la pandemia? «Non significa nulla. Noi ci stiamo allenando al 100% e questo è ciò che importa. Abbiamo un programma che fortunatamente stiamo seguendo e restiamo concentrati sull'obiettivo».

Se dal punto di vista agonistico ulla cambierà, da quello emozionale sicuramente Tokyo sarà diversa. «Non sarà una classica Olimpiade. Mancherà la conoscenza degli altri atleti, la condivisione delle esperienze con altre nazioni, altri sport. In una bolla ci sono mille regole da rispettare, e ci sarà sicuramente minor contatto con gli altri ragazzi. A Rio fu una bellissima esperienza e tutto questo è inevitabile dire che rende un po' tristi».

La speranza è che non si arrivi ai Giochi senza gare di preparazione. «Per il momento è tutto confermato, a partire dalla Coppa del Mondo. E' necessario per una ottimale preparazione». Intanto ci si prepara a Sabaudia, anche in modo un po' insolito. «Durante il lockdown di marzo ho preso dimestichezza con la console dj - racconta - mi piace sperimentare e seguire i grandi dj del momento. Anche perché sono sempre stato uno amante dei locali. Anche a Sabaudia, quando sono in stanza mi diverto ed ho fatto ascoltare delle cose ai miei compagni. Si sono divertiti e questo per me è l'importante». La traccia giusta, ora è quella che porta a Tokyo

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Il Mattino