Mario Rui, la rivincita del maestro: un mancino col sogno Mondiale

Mario Rui, la rivincita del maestro: un mancino col sogno Mondiale
Diciamo la verità. Quando il Napoli definì nella scorsa primavera l'acquisto di Mathias Olivera, mancino uruguaiano, pensammo un po' tutti che il titolare...

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Diciamo la verità. Quando il Napoli definì nella scorsa primavera l'acquisto di Mathias Olivera, mancino uruguaiano, pensammo un po' tutti che il titolare sarebbe stato lui, con Mario Rui destinato a diventare la seconda scelta dopo essere stato titolare quasi obbligato nei precedenti campionati perché non c'era un altro esterno sinistro di ruolo dopo il primo grave infortunio subito da Ghoulam il primo novembre di cinque anni fa. E invece Rui, di cui Spalletti ha una tale stima da averlo soprannominato “il Maestro”, è rimasto il titolare anche se progressivamente Olivera ha conquistato il suo spazio, giocando pure da titolare in Champions. 

Rui ha risposto sul campo e ha compiuto un bel passo in avanti. Si trova a suo agio nelle combinazioni con Kvara e offre assist deliziosi alle punte. Là dietro è disposto a combattere contro qualsiasi attaccante, senza lasciarsi impressionare. Gli errori in una partita sono diventati davvero pochi e quasi mai gravi. Uno scatto che ha sollecitato l'attenzione anche di Fernando Santos, il commissario tecnico del Portogallo, che ha richiamato Rui in nazionale e lo inserirà nel gruppo che parteciperà ai Mondiali. Il girone H avrà un marchio napoletano perché, oltre al Ghana, vi sono la Corea del Sud di Kim e proprio l'Uruguay di Olivera, che dopo aver smaltito i postumi dell'infortunio subito nella scorsa estate nella Celeste è sempre più affidabile in alternativa al “maestro”.

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Il Mattino