E ora gli serve qualcuno che gli parli come un padre, più di un padre. Manolo Gabbiadini, una specie di Globetrotter, alla fine resterà a Napoli. Diciamolo: a...
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Un compito non proibitivo. In fondo, anche come vice Higuain non ha mai tradito in fase realizzativa: non è un leader, non è un trascinatore, ma è un attaccante che merita una grande occasione in questo grande Napoli. Sarri deve fargli capire che non è l'alternativa a Milik, che non scenderà in campo nelle gare che non contano nulla o quando il polacco sarà stanco. E magari il tecnico di Figline deve trovare anche qualche accorgimento tattico per consentire a Manolo di esaltare le sue doti e le sua caratteristiche di attaccante.
Gabbiadini non è un pupillo di Sarri. Non lo è mai stato ma non per questo l'allenatore azzurro lo ha mollato. Neanche nel momento più duro, cioè adesso, con il Napoli che ha provato in tutti i modi di liberarsi di lui. Alla fine lo ha tenuto, è stato costretto a tenerlo. E la verità è che lo ha fatto per mancanze di alternative in attacco. Così il ds napoletano ha detto no all'offerta da 25 milioni dell'Everton e la punta di Calcinate se n'è fatto una ragione pur aspettandosi da un momento all'altro una svolta. Toccherà anche a De Laurentiis - che ha respinto l'offerta di Balotelli- recitare la sua parte discutendo un rinnovo di contratto che faccia intendere a Gabbiadini che è tutto tranne che uno scarto che il Napoli deve sopportare. E quindi nei prossimi giorni con Pagliari si parlerà di un nuovo stipendio da circa 2,7 milioni netti a stagione che lo aspetta. Quello che conta è che adesso Gabbiadini si liberi dai fantasmi che albergano dentro di lui e trasformi la delusione per non essere andato via in qualcosa di positivo. D'altra parte anche Ventura, il ct azzurro, ha capito che può far bene anche con l'Italia.
Un'estate sull'ottovolante, per Gabbiadini: a giugno sembrava destinato ad andar via, poi l'impasse in attesa di capire il destino di Higuain. Con l'addio del Pipita il Napoli si è tuffato sull'erede, ingaggiando Milik. Ma la ricerca di un attaccante non si è fermata e Gabbiadini è finito sulla graticola. I 4 gol al Monaco ridanno slancio a Manolo, ma poi a Pescara delude ancora nel ruolo di prima punta. A quel punto, ecco che il Napoli torna alla caccia di un attaccante. Col Milan finisce in panchina e assiste al boom di Milik. Il resto è storia di queste ore. Come quella di Cavani che si prepara ad affrontare l'Argentina con l'Uruguay: «Se Higuain ha fatto bene ad andare alla Juve? Siamo grandi, questo è un lavoro. Ognuno decide quello che è giusto fare».
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Il Mattino