Meret e i tormenti azzurri: il vice di Donnarumma diventa Vicario

Alex e il suo agente incontreranno il club per trattare l'aumento

Meret e i compagni azzurri in Nazionale
Il sorpasso nelle gerarchie appare compiuto. E c’è da scommettere che ad aver avuto un peso è stato Gigi Buffon, capo della delegazione della Nazionale che non...

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Il sorpasso nelle gerarchie appare compiuto. E c’è da scommettere che ad aver avuto un peso è stato Gigi Buffon, capo della delegazione della Nazionale che non ha mai nascosto, negli ultimi mesi, il suo apprezzamento per la crescita del portiere dell’Empoli. Sì, adesso pare che Spalletti si sia schiarito le idee: il vice di Gigio Donnarumma nell’Italia non è più Alex Meret ma Guglielmo Vicario. Un colpo duro da digerire per il numero 1 del Napoli. Un sorpasso figlio delle prestazioni in campionato, forse. Di sicuro, il portiere azzurro, il numero uno della squadra che ha vinto lo scudetto con Lucianone come tecnico è rimasto sorpreso. Anche se Luciano Spalletti ha spiegato che il posto nella rosa dei 23 è assicurato.

Andrà agli Europei, difficile che qualcuno gli tolga il pass per la Germania, ma ora c’è Vicario alle spalle di Gigione Donnarumma, nel caso in cui il ragazzone di Castellammare di Stabia, dovesse fermarsi ai box. Scelta fatta? Pare proprio che si vada in questa direzione, dopo la decisione di mettere il portiere dell’Empoli tra i pali con l’Ecuador. Perché poteva essere per Meret l’occasione d’oro per giocare con l’Italia, visto che non lo fa quasi mai: perché Alex è dal 2017 nel giro della Nazionale,ma in sette anni ha giocato appena tre partite e l’ultima, l’amichevole con l’Albania nel novembre del 2022, è l’unica da titolare. Per il resto solo due momenti con briciole: con l’Armenia (il suo esordio il 18 novembre 2019) e San Marino. Dalla prima volta, con Ventura ct, sempre con l’Albania a Palermo, è stato una perenne riserva, sempre lì seduto in panchina senza mai un lamento, senza mai invocare un momento di gloria. E così ha pure conquistato Wembley. Da riserva.Ma sempre presente, sia pure sempre come spettatore. Dunque, lecito per Meret aspettarsi che in questa tournée americana dovesse toccare a lui giocare quando a Donnarumma è stato concessoun match di riposo.

Il punto è che Vicario ha lasciato a bocca aperta anche negli allenamenti americani. Ovvio l’Ecuador è semplicemente una gara sottotraccia per il posto da dodicesimo ma l’investitura del ct appare arrivata. E in tempi non sospetti: la sua gerarchia è guidata da Donnarumma, ma alle spalle c’è Vicario e non più Meret. Di sicuro lo spettacolo di acrobazie da parte dei portieri italiani lascia stare piuttosto tranquilli: da tenere sott’occhio anche Provedel, Di Gregorio e Falcone. Perché le porte della serie A sono finalmente tornate a parlare italiano. Ovvio, per Spalletti non ci sono certo i dubbi di qualche suo predecessore: nessun ballottaggio, nulla di nulla, come nei tempi di Zoff-Albertosi e Buffon-Toldo. Per Donnarumma parla il curriculum. Meret ha appena prolungato (scatto automatico) fino al 2025 il suo contratto con il Napoli. Ma Federico Pastorello, il suo attivissimo manager, aspetta la fine del campionato per discutere dell’ingaggio. Ma anche del destino del portiere: anche quest’anno non hamai vissuto il ballottaggio con Pierluigi Gollini, perché ogni volta che è stato bene ha giocato l’ex Udinese. In questi anni nel Napoli ha accumulato presenze in Champions e ha vinto lo scudetto. Chi ricerca il cavillo ne segnala, secondo luogo comune sui friulani, il presunto carattere freddo. Ma poco importa: i tre allenatori che si sono alternati alla guida del Napoli non hanno mai messo in discussione la gerarchia, ma Meret potrebbe anche sognare di andare altrove. Dipende dalle offerte.

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Il Mattino